giovedì 19 febbraio 2015

|Serie TV| American Horror Story : Freak Show

E finita (in america) da un mesetto buono la quarta stagione di American Horror Story, e dopo averla recuperata, mi sento il dovere di dire la mia.


Di AHS avevo già parlato in precedenza, di come l'avevo lasciata perdere dopo le 4-5 puntate della prima stagione, e di come sono corso ai ripari procedendo a ritroso dopo la visione di Coven.
Ovviamente ciò è stato possibile in quanto ogni stagione è una storia autoconclusiva, ogni volta con nuovi personaggi e un tema differente.
E se nella prima serie c'era una casa stregata dai fantasmi, nella seconda avevano già riempito un manicomio di tutti gli orrori possibili: c'erano gli alieni, una nazista pazzo-chirurgo, un serial killer uscito da un film slasher, e adirittura una possessione demoniaca.
La terza stagione invece è stato un piccolo relax, verso un pubblico decisamente più "teen", tutta concentrata sulle streghe nei giorni nostri, e solo in qualche momento si faceva il verso ad altri generi come lo zombie movie o il mito di Frankenstein. Per una recensione più approfondita, vi linko qui i miei pensieri.

L'ISPIRAZIONE:
Ma con la quarta stagione, i creatori Ryan Murphy e Brad Falchuck, hanno deciso di prendere di mira una determinata pellicola, ispiratrice a sua volta di un filone troppo ridotto per essere considerato un vero e proprio sottogenere. Parliamo di Freaks di Todd Browing.


Freaks è un film del 1931 diretto dallo stesso regista che nello stesso anno regalò al mondo la più famosa delle incarnazioni della creatura di Bram Stoker, Dracula, quello con il grande Bela Lugosi.
Visto il successo di quello strano conte dall'accento ungherese, in un certo senso Freaks venne presto eclissato. Eppure portò lo stesso al regista un sacco di problemi. Il povero Browing finì in manette, il film venne ritirato, ma servì solo ad accrescerne la voglia di vederlo. Il motivo è presto detto: la trama è ambientata in un circo, dove in mezzo ai fenomeni da baraccone, la diva Cleopatra stà pianificando di sposare il nano Hans, ma solo per ucciderlo e mettersi con l'uomo forzuto. Ovviamente all'interno dei Freaks, regna un codice d'onore, e la vendetta sarà severa quanto giusta. Un film che parla di emozioni e di giustizia, di voltafaccia, di come l'essere più mansueto del mondo possa diventare un orribile figlio di buona donna. Quale fù il destino di questo film? Il ritiro dalle sale, in quanto Browing aveva preteso di far recitare veri fenomeni da baraccone. Il risultato è unico.


Quando vedete un uomo ridotto ad un torso che si accende una sigaretta da solo, sono immagini che vi rimangono scolpite a vita. E non sono effetti speciali. Ma è anche vero che forse negli anni '30 il pubblico non era certo pronto a questo tipo di cinema. Oggi lo siamo? Con la realtà di internet dove è possibile vedere praticamente di tutto, siamo diventati involucri senz'anima, che difficilmente si scandalizzano. Anzi, a volte siamo proprio in cerca di emozioni forti, e l'unico danno che ha fatto Browing, è stato realizzare un kolossal come Dracula per il pubblico mainstream, e allo stesso tempo un film horror realistico. Se ogni film per un regista è come un figlio, Freaks è stato paradossalmente una specie di figlio escluso, da nascondere dal mondo, proprio come voleva il pubblico, decisamente più al sicuro verso un tipo con un mantello che lanciava occhiatacce.
Fatto stà comunque, che se Freaks non ha creato un vero e proprio sottogenere, sono comunque tantissimi i film (e serie) che tirano fuori le stesse atmosfere, che siano fantasy come Aiuto Vampiro, o Big Fish, slasher come The Funhouse o Dark Ride fino a roba grottesca come Freaked- sgorbi.

LA RECENSIONE:
Ma tornando ad American Horror Story, i realizzatori non ci nascondono per niente la loro base di partenza, la infilano direttamente nel titolo, non per nulla la stagione è battezzata con Freak Show.


E tanto per cominciare partiamo dalla sigla, realizzata in stop motion. Assolutamente stupenda. il motivetto è sempre quello solito, ma con un senso circense che si colloca perfettamente in mezzo al paesaggio dove presto ci catapulteremo. Cosa ci prepara la sigla? a pupazzi mostruosi? uomini con tre gambe? Bebè che si scambiano le teste? Vedremo episodio dopo episodio...
Siamo negli anni '50, e il circo di Elsa Mars è arrivato in città. Dietro ai tendoni possiamo assistere alle esibizioni di Jimmy Darling / l'uomo aragosta (Evan Peters, X-Men giorni di un futuro passato), della donna barbuta (Kathy Bates, Misery), fino alle gemelle siamesi Bette e Dot (Sarah Poulson), entrambe su un unico corpo.


Ma dietro le quinte non è tutta rosa e fiori: in ogni puntata nel bene o nel male si cerca di sviluppare un personaggio, da dove viene e sopratutto i suoi scheletri dell'armadio, che sia un vizio come l'alcool, o un omicidio insabbiato. Ovviamente il parco di personaggi è ben più ricco, e presto si aggiungeranno Dell Toledo (Michael Chicklis, la cosa dei Fantasici 4) come l'uomo forzuto e la donna con i tre seni (Angela Basset, Critters 4, Vampiro a Brooklyn).
Ma nel circo si respira un aria tutta di famiglia, nonostante i vari problemi dovuti all'aspetto, e l'unica problematica potrebbe essere proprio Elsa Mars (Jessica Lange, King Kong), che vuole a tutti costi diventare una diva, in quanto affascinata da sempre dalle luci dei riflettori, e dalla sensazione di essere sotto gli occhi di tutti.


Pertanto, ecco che arrivano altre forze a rompere la monotonia - da una parte un clown/serial killer incazzato col mondo in un certo modo, mentre dall'altra il personaggio di Dandy, un miliardario annoiatissimo che invece di mettere il mantello di Batman, inizia pericolosamente a sfogare i suoi impulsi in altri modi.
Ci sarebbero anche Stanley (Dennis O'Hare, True Blood) un viscidissimo manager, e Maggie (Emma Roberts, Scream 4), una falsa chiromante, che come coppia si fingono dalla parte dei freaks, ma solo per raggirarli e sfruttarli fino all'osso.


Insomma nel Freak Show della coppia Murphy/Falchuck la carne al fuoco non manca, e anche stavolta riescono a toccare corde emotive non indifferenti, basta ascoltare la storia del Clown per farsi scorrere una lacrimuccia,  o ancora un qualunque retroscena dei vari Freaks. Persino Elsa Mars,và a tirare fuori una sottotrama incredibile che fonde ancora una volta il nazismo con il porno e gli snuff movies. E se un tocco di sovrananturale viene fuori con l'apparizione del fantasma di Edward Mordrake, l'uomo dai due volti, ci rimane comunque il tempo di ricollocare il personaggio di Pepper nella storyline.

Naomi Grossman è la mitica Pepper.

CONCLUSIONE:
Una stagione tutto sommato valida, che abbandona le inquadrature strane ampiamente usate nelle prime 3 stagioni, con movimenti distorti o capovolti, per aggrapparsi invece ad uno stile più sicuro, ferreo e sinceramente più consono a questo tipo di trama.
Le musiche stavolta vengono presto alla noia, come il tema iniziale delle due gemelle, fino a quello del citato Edward Mondrake. Ottime invece il tema triste di Twisty e Jessica Lange che ci regala una sua versione di "Heroes". Se ci sono musiche rubate da altri film come nelle prime due serie, non mi sono accorto.
Però- se c'è una cosa che mi ha fatto strozzare con la camomilla, è stato il cameo (PRIVO DI BATTUTE,tra l'altro) di Heather Langenkamp, l'indimenticata Nancy Thompson della serie di Nightmare on elm street.

Beccata!
Alla fine cosa c'entra Freaks? Tutto e niente. Tutto perchè in un episodio il film è citato sia verbalmente che negli eventi, e niente perchè in effetti le sottotrame che pian piano si dipanano trovano fine in modi più o meno inaspettati. Senza spoilerare nulla, a metà serie sono chiarissime le intenzioni di tutti i personaggi, rimane solo da vedere se riusciranno ad avere un esito positivo. E sappiamo anche che non è possibile accontentare tutti. Ma American Horror Story Freak Show se non altro ci prova, e lo fa con il solito coraggio che la contraddistingue dalle altre banali serie tv. VOTO: 4/5

E a proposito di banalità, rimane da chiedersi su cosa mai potranno concentrarsi in un eventuale prossima stagione... io spero in qualcosa ancora una volta fuori dagli schemi, come una vecchia fiaba, qualche leggenda antica, un villaggio con qualche mostro alla Lovecraft, o qualche tradizione ebraica, il Dibbuk, il Golem... basta che non mi portano vampiri e lupi mannari, che la televisione ne è piena.

Nessun commento:

Posta un commento