sabato 1 aprile 2017

|Che Accidenti Ho Visto Ultimamente?| Logan, Kong, Don't Kill It, The Ring 3, Sadako Vs Kayako, Antibirth, Arrival, Lake Placid Vs Anaconda

Anche Marzo pazzerello l'abbiamo è passato, ed ecco che al cinema arriva il primo carico di film interessanti. Sarà la punta dell'iceberg? Vi ricordo che questo mese sono usciti i trailers di Justice League, il nuovo IT che sembra promettere bene e Spiderman Homecoming...anche se quest'ultimo credo che abbiamo messo praticamente tutto il film in 2 minuti, pertanto evitatelo. 

LOGAN

"I hurt myself, to see how fast can i heal..." Così iniziava Johnny Cash nella canzone "Hurt", tema portante per questo terzo film su Wolverine, e lasciatemi dire che per una volta...Porca miseria, ci sono riusciti. Sono riusciti a fare un film sul mutante artigliato della Marvel pensando veramente al personaggio, e non al pubblico mainstream composto da mocciosetti arroganti. Hugh Jackman ha rinunciato ad una parte del suo cachet per lasciare il "vietato ai 14", così per la prima volta, ogni volta che Logan estrarrà gli artigli, voleranno sul serio braccia e gambe, insieme a tanto sangue (digitale, ma vabbè), accompagnato per giunta da fiumi di parolacce - come è giusto che sia. James Mangold aveva diretto Wolverine L'immortale, ed ecco perchè al cinema sono entrato tutto tremolante, ma alla fine era una paura infondata, visto che sono seguite 2 ore di avventura, thriller, azione, con un finale sublime. In fondo aveva diretto anche "Identità", che non era male per niente, giusto? Nella trama, ambientata nel 2029, troviamo un Logan in versione barbuta che fa l'autista per vivere, e ogni sera insieme ad un altro mutante, Calibano (col potere di avvertire gli altri mutanti, ma allergico alla luce solare), si prende cura del vecchio Professor X, sempre Patrick Stewart (non era molto nel terzo? Ah già, con "Giorni di un futuro passato", hanno azzerato la continuity). Il primo problema, è che il professore soffre di violenti attacchi nel quale non riesce a controllare il suo potere, causando non pochi problemi a chi gli sta intorno (vedrete). Problema numero 2: Si presenta una donna con una ragazzina in cerca di aiuto, poichè sono inseguite da certi tipacci... Non vado oltre con la trama, ma sappiate che il film è un mix tra road movie e dramma, condito da momenti di genuina tensione e per la prima volta, come dicevo, violenza. C'è molta cattiveria, anche rivolta ai bambini ma per nulla gratuita: è semplicemente arrivata la maturità, e per una volta -grazie a Dio- hanno voluto lasciare fuori la spettacolarità, per promuovere invece l'aspetto drammatico. E lasciatemelo dire, sembra un controsenso, visto che Wolverine è sicuramente la punta di diamante degli X-men (di adamantio, se volete), ma la chiave drammatica funziona a meraviglia. La colonna sonora è perfetta, il punto di rottura nella fattoria lascia un ansia che permea il resto dell'avventura, il climax è commovente, tutto molto bello, non c'è che dire. Esente da difetti? Impossibile, ovviamente. Il villain principale è estremamente deludente, e la piccola Kinney non l'ho trovata particolarmente simpatica, anche se funzionano a meraviglia in certi momenti che ricordano brutalmente il videogame "The Last of Us". Molto meglio il rapporto tra Charles e Logan, allora, fatto di insulti, momenti nostalgici, e perchè no, anche qualche sorriso. Consigliato caldamente a tutti gli amanti di Logan, che come me desideravano da anni un film rozzo e violento come merita, ma anche a chi crede che i cinecomix sono tutti uguali e non hanno più niente da dire. VOTO: 4/5


KONG - SKULL ISLAND

Praticamente nel mese di Marzo sono andato al cinema una volta a settimana. E chi se lo scorda quel sabato dove ho visto Kong? Aspettative zero. Anzi meno di zero, in quanto su internet mi avevano preparato alla cazzata. Però mi scadevano i punti della tessera del cinema, e allora bisognava ripiegare su qualcosa, visto che Trainspotting 2 l'avevano tolto. Però sapete cosa? E' stato esattamente come doveva essere. Inizia con due soldati che dopo uno scontro aereo si lanciano col paracadute e atterrano su un isola a pochi metri di distanza l'uno dall'altro continuando la battaglia. Uno americano, l'altro giapponese. Siamo sullo sfondo della seconda guerra mondiale. Finiti i colpi di pistola si danno all'arma bianca, e il giapponese è in vantaggio in quanto armato di Katana. La scena e veloce, le inquadrature sono storte, zoomate, insomma pare Raimi. Alle loro spalle nel momento di massima tensione, emerge Kong. Una parte almeno, enorme, minaccioso. Titolo. Applausi. Segue uno stacco: siamo negli anni '70, ed entra in scena John Goodman, professionalissimo come al solito, che cerca di fare cassa tirando avanti quei punti fondamentali della trama, annotata su un blocco note. Sostanzialmente deve andare sull'isola di Kong, perchè vuole scoprirlo prima dei Russi. Lo mettono allora su un elicottero, insieme ad una squadra di soldati e mercenari. Quelli di Stallone non erano disponibili, così ripiegano sul fratello di Thor, che messo via il ridicolo elmo cornuto di Loki, si cala nei panni del supersoldato strafico, sperando di non fare la figura di Adrien Brody su Predators. Poi occhio al capo dei soldati,  Samuel L. Jackson, che cerca ad ogni inquadratura di non concludere una frase con "motherfuckers", perchè sà in fondo in sala ci sono dei bambini. E a proposito di sala e bambini. La sala del cinema era piena. C'erano file e file di bambini di 7 anni CON DEI PALLONCINI ROSSI. Non chiedetemi perchè, ma ovviamente non è stata una visione tranquilla. Se mi succedeva con un film impegnato facevo harakrishna hara-kiri in sala davanti a tutti. Comunque tornando al film, è esattamente quello che volete: Arrivano all'isola, spunta Kong, gioca con gli elicotteri, "se sanguina possiamo ucciderlo", spuntano i mostri, azione spaccatutto, esplosioni, ed un combattimento finale cazzutissimo. Soundtrack puramente anni '70 compresi i Creedence con Bad Moon Rising, ed una scena dopo i titoli di coda che vi fa piangere di gioia mentre applaudite. Per me è promosso. Non è un capolavoro è c'è caso che se lo rivedo una seconda volta mi farà un impressione diversa, ma almeno non è un dramma scartavetracoglioni come il Godzilla 2014. E Kong quando è sullo schermo è illuminato come si deve. Insomma in fondo è un B-movie con i mostri, cosa vi aspettate? Una parolina sul regista: Ho visto qualche foto, sembra un terrorista dell'Isis, con un barbone che Alan Moore vatti a nascondere. Comunque, il tizio ha detto che vuole fare un film su Metal Gear Solid. E vista la sequenza dove la banda di Tom Hiddleston combatte i mostri con i gas, mitra e katane, per me ci stà. In quella sequenza ci vedo tutta l'essenza dell'action tamarro, c'è il momento alla 300/Old Boy, dove la camera segue l'azione lateralmente con un piano sequenza, per poi zoomare, alternare una soggettiva dall'interno della maschera antigas, per finire con un esplosione. Bhò, trovami un Solid Snake convincente e potresti avere il mio appoggio. VOTO: 3.5 /5


DONT' KILL IT

E niente, vedere i film di Mike Mendez continua a lasciarmi il buon umore. The Convent, Big Ass Spider e il suo segmento di Tales Of Halloween sono esempi di brutti b-movie che ricordano troppo i mitici anni '80, e non posso farmene una colpa se per quanto brutti, poveri o mal scritti, riescono sempre a strapparmi qualche risata. E questo Don't Kill it non fa eccezione. Inizia così, con un tizio che viene infettato da qualcosa, le orbite degli occhi diventano completamente nere, e al posto di parlare inizia ad urlare (con sopra una musica martellante, LA STESSA PER TUTTO IL FILM), iniziando ad uccidere tutto ciò che ha davanti. Posseduto? Si, probabile. Può essere fermato? Certo, proprio come un normalissimo essere umano. Il problema è che il tizio che riesce ad ucciderlo, viene a sua volta posseduto. Arriva allora l'agente dell' FBI Kristina Klebe, che per quanto poco credibile ce la mette tutta, come sempre, risultando anche simpatica, ma MAI come il tizio strano vestito come su Dust Devil, con la faccia da Dolph Lundgren, che arriva in città e si presenta al comando di polizia con l'impressione di sapere esattamente cosa succede. Il film è giustamente di quel tipo là, và avanti da solo, è girato con niente, gli effetti al computer sono presi da internet e messi con after effects, nella sequenza in auto di notte, e palese che l'auto è ferma, è così via. Eppure diverte. Con una scena a metà che è semplicemente sublime, quando il sindaco raduna un assemblea cittadina, ed entra un tizio con una sacca che chiude le porte, e quando la svuota lascia cadere fucili, mitra, motoseghe, asce...vi lascio immaginare a voi come può procedere. Lundgren recita visibilmente divertito, praticamente come fa negli ultimi vent'anni. Lontanissima la seriosità (ridicola?) che poteva avere su Rocky 4 o Red Scorpion, no, qui è ubriaco-allegro, come sugli Expandables o l'ultimo Universal Soldiers. Daccene n'altro Mike! VOTO: 3 /5 (un punto in meno, se volete una votazione seria, che se non si è capito, sono di parte)


THE RING 3

Terzo appuntamento al cinema. Con la fidanzata bisognava scegliere il nostro veleno, se La Bella e la Bestia o The ring 3. Bhè il primo piaceva solo a lei, il secondo a tutti e due. Almeno l'idea. Perchè The Ring 3 è un enorme delusione, per quanto mi riguarda. Di quelle che mi fanno proprio arrabbiare. Ha un incipit che c'entra poco, ma risulta accattivante - l'avete visto sul trailer, quello dell'aereo, dove un tizio ha visto la cassetta e le 7 ore scadono proprio durante il volo. E' una sequenza bella? Visto che è incompleta e sa pure di già visto (vedi Final Destination) secondo me lascia il tempo che trova, ma non è male. Dopo il titolo parte il film, dove vediamo una ragazza che trova ad un mercatino dell'usato un videoregistratore con due VHS a fianco - Jurassic Park e Alien. Arriva un tizio che vuole comprare tutto. -"Chi comprerebbe una cosa del genere?" -"è vintage." Risponde lui. Stacco. Il tizio è un professore universitario, che scopre la famosa videocassetta di Samara all'interno del videoregistratore. A proposito, mi sono permesso di evitare di spiegare la storia di Samara, perchè penso che ormai la conoscono anche i muri, ed inoltre non leggereste una recensione di un Ring 3 senza aver visto i primi due. Comunque in questi, tòh, 6 minuti di film, c'è un qualcosa che ti prende. Sono stronzate, ma che ti prendono. Il Prof ha visto la VHS e parte una musichetta con un crescendo inquietante (di Hans Zimmer?). Fuori piove, segue una mosca che svolazza per la stanza e si appoggia sul vetro. Pensa di schiacciarla, ma dopo il colpo, vede che la mosca è fuori dalla finestra. E sforzando gli occhi nota un altro dettaglio: la pioggia và al contrario. Ecco sono cose come queste che mi fanno dire "cazzo! figata- fammi vedere ancora voglio vedere come continua". Poi c'è lo stacco sui vialetti americani alla Halloween, tutto molto americano, soleggiato, colori caldi. Viene introdotta la coppia, che tira fuori citazioni colte, parlando di Morfeo e chiedendosi com'è che nella storia è sempre l'uomo che affronta l'inferno per salvare la donna. "Deve essere un discorso che riprendono nel finale", deve pensare lo spettatore a meno che non sia rincoglionito. Comunque lui deve andare all'università fuori città, ed entrambi soffriranno un pò a stare separati. Grazie a Dio c'è internet con le sue videochat. Poi però le comunicazioni si interrompono e la ragazza comincia le ricerche del fidanzato. Qui i colori cambiano e prendono il tono verde acqua come nel film di Verbinski del 2002. Si scopre che il prof all'università sta indagando sulla videocassetta, aprendo una specie di club/culto su Samara - e il fidanzatino ne fa parte. E fino a qui (tempo: 25 minuti) il film è validissimo. Peccato che dopo la prima mezz'ora cambia tutto, ma proprio tutto. Cambia location (il paese di Samara), cambiano i personaggi, (vecchiette, preti ciechi) e sinceramente, ci si annoia parecchio. La coppia deve risolvere il mistero della vhs, pena la morte. Solo che è una storia che abbiamo già sentito un paio di volte, sia nei sequel giapponesi che in quello americano, ed aggiungere nuove parti sul passato di Samara mi sembra una cosa un pò pigra, quando sarebbe stato meglio sfruttare quanto allestito nella prima parte, con il tema della tecnologia e di internet. A dirla tutta, nel finalissimo questo tema viene ripreso, ma ormai è troppo tardi, siete parzialmente (o totalmente) addormentati per tutto quello che c'è stato prima. Un peccato, perchè poteva veramente funzionare. A proposito mi sono accorto solo nei titoli di coda, che il prete cieco è Vincent D'Onofrio. Per dire a che punto mi aveva preso, ecco. VOTO: 2 /5


SADAKO VS KAYAKO

Poichè la visione di The Ring 3 non bastava, non aveva dato abbastanza soddisfazioni, ci siamo chiesti se valeva la pena recuperare qualche titolo giapponese, visto che a quanto pare sono andati avanti di diversi capitoli. Infatti dopo la trilogia originale, hanno fatto un Sadako 3D, ed un Sadako 3D-2, più una serie televisiva e questo spin-off dove si sfida con il fantasma dell'altra famosa serie concorrente, la Kayako di The Grudge. Penso che sia la scelta più ovvia, no? Come si fa sbagliare! Sarà come Freddy Vs Jason...Ma quello che non sapevamo, è che stavamo per auto infliggerci una seconda punizione ancora più crudele. Un film giapponese, non è un film americano. O italiano. Hanno modi completamente diversi di fare, di dirigere, di recitare. Così come in ogni parte del mondo. Ma sapete cosa? Sanno fare bene le cose tanto quanto gli altri, e in alcuni casi sono persino superiori. Le arti marziali? Una passeggiata. L'animazione? Sono i migliori. L'horror? Ecco, in quel caso, diciamo che sono i maestri assoluti quando si parla di fantasmi. O di presenze. Hanno queste location anguste, queste case così particolari, ed è interessante vedere come certi elementi sono sempre ricorrenti (come l'acqua, per esempio). Così come gli americani sanno fare benissimo gli slasher, e noi italiani i gialli, loro sono i primi con i fantasmi, e Samara, Kayako/Toshie e Tomie sono le loro armi principali. Abbinarli insieme in un film poteva essere una grande mossa, ma solo se si spremevano abbastanza le meningi (e i portafogli), per unire ad una bella storia, anche un buon cast ed un team di effettisti. E invece no. Sadako Vs Kayako è un film lento, brutto, pigro e insipido che fatica incredibilmente a lasciarsi vedere fino alla fine. E allo spettatore, nerd masochista fino al midollo, desidera davvero arrivare alla fine, quanto meno per vedere se hanno tenuto fede al titolo. Perchè la domanda che aleggia per tutto il film sarà "Quando cazzo si menano Sadako e Kayako?". Anche qui, in teoria l'idea di partenza non è malvagia. Profossore universitario (un altro!) appassionato di leggende urbane, desidera tanto la vhs maledetta di Sadako (si, in giappone si chiama cosi, mentre in america Samara). Guardacaso una studentessa in possesso della suddetta videocassetta si è appena trasferita vicino alla casa infestata da Kayako, e mentre un amica viene colpita dalla maledizione di Sadako per averla vista, l'altra rimane terrorizzata da 4 ragazzini morti nella casa a fianco...in una scena neanche brutta a dir la verità. Si chiede aiuto al prof, che a sua volta chiede aiuto ad un'esorcista. Ma l'esorcismo va a puttane e chiedono aiuto ad uno strano detective dell'occulto che vuole essere una specie di John Constantine in chiave giapponese.  Poi ci sono cose che non ho capito, forse che mi sono perso negli altri film che ho saltato: il video della vhs per esempio è completamente diverso, non c'è neanche il pozzo! e nella telefonata che arriva in seguito al video non si sente niente, oltre al fatto che non hai più sette giorni, ma solo due! Che accidenti è successo? Comunque sia non cambia nulla: La noia è infinita, gli effetti speciali sono brutti, di due boogeyman non ne vedi uno per un ora e mezza, e con questi attori giapponesi durate le discussioni non riesci a sentire niente, in quanto invece di parlare, sti tizi sussurrano. Insomma così' non va. Ci venisse in contro la sceneggiatura, e invece sembra anche quella messa insieme alla meglio. C'è una battuta poi, nel momento clou, che è impossibile dimenticare. "Se vedrò anch'io il video maledetto nella casa maledetta, la mia maledizione può dar battaglia alla tua maledizione, e potrebbero annullarsi." Cioè, che parliamo a fare? Ridiamo per non piangere. Unico momento divertente? Quando finalmente i due spiriti si incontrano e Kayako schiaccia la videocassetta di Sadako...però c'è nel trailer, quindi basta vedere quello. VOTO: 1.5 /5


ANTIBIRTH

Ho visto questo film solo perchè ne avevo sentito parlar bene da qualche parte, quindi, visto che ricordo di aver pensato "E' una vita  che non vedo un horror/sci-fi che sia di buon livello, potrebbe essere l'occasione giusta". E quindi procedo: C'è stà tizia che ha deciso di vivere la vita secondo il dogma del classico fattone. Vive in una roulotte in mezzo al nulla, con un divano scassato, in mezzo alla sporcizia. Vestiti a terra, germi ovunque, cibo in scatola. Passa le serate a divertirsi. Droga, birra, fumo, alcool vengono consumati con regolarità tutti i giorni. Le sue amicizie, ovviamente rispecchiano lei, e si ritrova tutti i giorni in mezzo a sbandati strafumati. Una sera, ricorda che forse è andata a letto con qualcuno, ma l'ennesimo doposbornia è un pò più strano. Da un giorno all'altro si ritrova col pancione. "Non posso essere incinta" Continua a ripetere all'amica. Primo perchè non può fisicamente, (vedrete il perchè) e secondo perchè a parte la sera prima non fa sesso da anni. E allora come la spieghiamo? Un ora e venti di viaggi, divagazioni, indagini...di noia insomma. Anche perche dei vari personaggi me ne fosse piaciuto uno per sbaglio. Poi c'è il finale, che redime il tutto e non dico che vi lascia soddisfatti, in quanto è troncato brutalmente, ma almeno non vi fa pensare di aver buttato il vostro prezioso tempo. Una visione. E' tutto quello che dovete concedergli, giusto per dire "Si, l'ho visto, figo il finale, un bel W-T-Fuck moment". Però non è nemmeno questa l'occasione giusta che aspettavo per trovare un horror della madonna. Quando arriva? VOTO: 2.5 /5


ARRIVAL

Pretenzioso. Ecco come potrei definire questo Arrival. Attenzione, non ho detto "brutto". Dati i commenti che circolano dalla critica di tutto il mondo, sembrava che la parola "capolavoro" fosse la più adatta, e invece mi sono ritrovato due ore di flashback e flashforward conditi da una fotografia cupa, grigiastra, in linea con la fantascienza moderna, e il regista che mi tirava la manica sussurrandomi "Bello, eh? Bello eh? Me lo dai un oscar?". Arrival è un film che pretende. Pretende di dire qualcosa di nuovo sul tema degli alieni. Il tema è la comunicazione. Ci sono 12 astronavi che si fermano in diversi punti del nostro pianeta, e il maggiore Forest Whitaker chiede all'arciere degli Avengers e all'ultima Lois Lane di spiegare cosa vogliono. Lui (Jeremy Renner) è uno scienziato, lei (Amy Adams) è un'insegnante di lingue. Già l'approccio del contatto con l'extraterrestre è molto diverso da Tim Burton (Mars Attacks, con tanto di parata) o da Steven Spielberg (Incontri ravvicinati del terzo tipo,  con un esercito di scienziati e una tastiera). Però se vogliamo, proprio quest'ultimo già nel 1977, tentava il messaggio della comunicazione con l'extrarrestre, solo che lì era con la musica, quà con i simboli. Là si incontravano una volta sola, alla fine, con la musica di John Williams,e un bombardamento di immagini che vanno dal tenero all'inquietante, insomma con il tipo di magia che solo Spielberg riusciva a creare, mentre qui invece cerca di afferrarti per le palle con qualche flashback per Amy Adams, su una figlia malata di cancro, e un colpo di scena che ovviamente non vi rivelo. Però siamo lì. Arrival dice cose già sentite, le nonostante trovo "ok" sia gli attori, che il design delle astronavi, non mi ha conquistato come gli altri. Pazienza, dai, problema mio. VOTO: 3 /5


LAKE PLACID VS ANACONDA

E niente, ogni tanto cedo anch'io. Quei brutti titoli, con la locandina fatta gratis con photoshop da qualcuno che avrà fatto in vita sua si e no 5-6 fotomontaggi. Quei film con il mostro al computer con qualche programma casareccio. Quei film montati con l'accetta che hanno il massimo valore di produzione dietro a qualche attore vagamente conosciuto, magari ancora nel dimenticatoio dopo svariate serie televisive. Ogni tanto posso cedere. Cedere e dire "stasera voglio vedermi una stronzata". E in quei casi, c'è l'Asylum, che ha un catalogo ricchissimo di cose simili. Però non vogliamo seguire le mode, e pertanto eccomi ricadere su questo Lake Placid Vs Anaconda. Un altro Versus-Movie, esatto, che fa incontrare le due bestie protagoniste di due saghe iniziate più o meno bene e finite alla malora. Lake Placid, il primo era un ottimo film. Divertente, bel cast, grande regia (di Steve Miner) e ottimi effetti (di Stan Winston!). Anaconda invece era più scemotto, c'era John Voight e Jennifer Lopez contro un serpentone al computer e...no nient'altro... Entrambi sono arrivati al quarto capitolo, tutti direct to video, e adesso eccoci con stà roba. Nella trama abbiamo....ROBERT ENGLUND-si va bene mi arrendo, l'ho visto solo perchè c'era lui- che conduce una squadra di scienziati ad un enorme coccodrillo. Stì tizi hanno in mente di fregare madre natura e creare una nuova razza di serpenti e coccodrilli, comodamente portati dietro a quest'enorme camion-laboratorio. Non chiedetemi il perchè. Non guardate questa roba per farvi certe domande. Ovviamente il coccodrillone -manco a dirlo - in una brutta computer graphic, si libera, e fa scappare un pò tutti, dai serpenti ad Englund.  Parentesi su Robertino, il suo personaggio è lo stesso di Lake Placid 4, un cacciatore di coccodrilli che sembrava finire male e invece eccolo quà,senza un occhio, senza una mano e senza una gamba...e senza soldi a quanto pare (dentro e fuori dal film). Subentrano un gruppo di ragazze gnocche (bhè almeno un paio su una dozzina) di qualche sorellanza universitaria, per fare un festino sulla riva del fiume con i soliti manzi a sorpresa, e ovviamente finiscono in balia sia dei serpenti che dei coccodrilli. C'è anche la polizia, che come in tutti film di genere fa ben poco, nonostante guidato da una Milf e l'assistente tipo Andy di Twin Peaks, più una tizia in gonnella a capo di quest'organizzazione anti-madre-natura che ripesca Robert Englund da un bar mentre se la stava svignando dal film -letteralmente- e lo costringono a continuare la ricerca dei mostr delle riprese. Finale scemo, regia approssimativa, recitazione sotto i minimi livelli. C'è tutto, dai. VOTO: 1.5 /5 (Se amate stè robe, un punto in più :-)

Arrivederci al prossimo mese!

1 commento:

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