venerdì 1 aprile 2016

|Che Accidenti Ho Visto Ultimamente?| Paranormal Activity 5, Crimson Peak, Batman Bad Blood, Martyrs, Howl, Krampus, Twixt, Victor Frankenstein, 50 Sbavature di nero, La preda perfetta, Professione Assassino

Oggi è il 1° Aprile, pertanto l'internet nelle prossime 24 ore sarà una vera orgia di news tanto pazzesche quanto irrimediabilmente false. Non ho mai capito cosa c'è di divertente, ma oggi potrete leggere di cose come "I Goonies 2", o "Sam Raimi dirige il sequel de l'armata delle tenebre",  "John Carpenter torna dietro la macchina da presa", "Jason Vs Leatherface" e così via. Non è il mio campo. Qui, come sempre si parla di film, pertanto, ecco le visioni dello scorso mese, escluso Batman Contro Superman, l'unico che ho visto al cinema, e che potete leggerne cosa penso QUI

PARANORMAL ACTIVITY - DIMENSIONE FANTASMA

Seriamente, ho perso il conto dei Paranormal Activity. E sono sicuro anche di aver saltato qualcosa. C'era il primo, che almeno per l'idea, si è meritato tutto il successo che ha avuto. Poi c'è stato il secondo, frettoloso, noioso, bruttino. Poi è arrivato il terzo, dove succedeva qualcosa, e che insieme al primo meritava di esser visto. E infine il quarto, che ho visto con un occhio solo, per via dell'enorme effetto valium che aveva su di me. Credo di aver saltato i due spin off, ovvero Tokyo Night e il Segnato, ma per quanto mi riguarda non credo siano rilevanti per questa "dimensione fantasma" in quanto inizia esattamente con la fine del quarto. Cosa c'è di nuovo? Quasi niente. Vecchia abitazione, nuova famiglia, ovviamente con bambini piccoli, trovano un oggetto misterioso, stavolta una videocamera particolare in grado di vedere cose impossibili da avvistare ad occhio nudo, e c'è il classico fantasmino che se la prende con la bimba di turno. Segue la solita investigazione dei genitori fino al finale, con tanto di esorcismo. Appena più godibile del due e del quarto, ma comunque inferiore al primo e al terzo. Solo per i fan della saga. VOTO: 1,5 /5 

CRIMSON PEAK

Guillermo Del Toro è un birichino. Il suo cervellone è un vulcano di idee, ma magari fosse in moto come la sua bocca: sono più i progetti annunciati che quelli che riescono effettivamente ad arrivare in pre-produzione. Crimson Peak è stato uno di quelli tenuti nel cassetto, come asso nella manica, un qualcosa da tirare fuori nelle emergenze quando un produttore dal braccino corto dice "questo non mi va adesso, troppo dispendioso, non hai qualcos'altro per me?". Ed ecco che arriva una classica Ghost Story, ma che nelle mani di Del Toro diventa una Ghost Story di lusso. Siamo sempre nel solito clichè: Un'enorme magione che nasconde un oscuro passato, una giovane protagonista innocente nelle mani di menti egoiste, e ovviamente le presenze ectoplasmatiche. Nulla che non abbiamo già visto, specie noi italiani con i nostri splendidi gotici anni '60 firmati Maro Bava (La Maschera del Demonio) e Antonio Margheriti (I Lunghi Capelli della Morte). Ma c'è anche un pizzico di Hammer, come dimostra la Crimson Peak del titolo, quest'enorme magione messa malissimo (nevica pure nell'ingresso!) che vale da sola il prezzo del biglietto. Qual'è il problema: tanto per cominciare lo spettatore più infarinato capisce dopo una buona mezz'ora come finirà il film. Tom Hiddleston è un bravissimo attore, ma non basta. Jessica Chastain non ha un gran carisma, ha poche espressioni, e capiamo tutto quello che ha in mente fin da subito, basta uno sguardo. Ha una faccia da matta, perenemmente in bilico tra la follia e la stronza. Solo un idiota resterebbe a dormire nello stesso tetto con lei. Ma Mia Wasikovska (la Alice di Burton) a quanto pare e più che idiota. é innamorata. Di Loki. E nel caso le ragazze se lo chiedano, si- c'è la scena di sesso. Ma a noi che ce ne frega? é un horror vero? Si dovrebbe, ci sono dei fantasmi dopotutto, che per carità sono inquietanti, ma appaiono giusto due volte e non servono praticamente a niente. Sul serio, se togliamo "le apparizioni" da Crimson Peak, il film scorre allo stesso modo, da quanto è lineare la trama. Rimane una splendida fotografia, un ottima location, dei buoni effetti sonori, ma troppo poco. Da visionare una volta per i nostalgici del genere, però io ancora attendo Le Montagne della Follia ed Hellboy III.  VOTO: 3 /5  

BATMAN : BAD BLOOD

Batwoman, un ennesima tizia infilata in un costume ispirato al vigilante di Gotham City, è nel mezzo di una rissa tra criminali, in particolare con un tizio nuovo arrivato in città. Da sola ovviamente non ce la fa, fino a che non interviene Batman, che sembra lasciarci la pelle dopo una grossa esplosione. Come pensate, non è così. E' vivo, e pertanto, la batfamily allargata deve riunirsi per indagare. Dick Grayson riveste il vecchio costume di Batman, aiutato da Damian nei panni di Robin, più questa nuova Batwoman, di cui ancora non si fidano. Inoltre si aggiungerà (con una forzatura di sceneggiatura mica male) il figlio di Lucious Fox, che diventerà Batwing. Ovvero un Batman di colore in una tuta alla Iron Man. E' interessante come negli ultimi anni abbiano allargato ancor di più la gang di Batman. Dopo 3 robin, un paio di Batgirl, qualche impostore, ecco che arriva una lesbica (perchè si mostra proprio come tale) e un uomo di colore. Perchè siamo nel nuovo millennio, e alla Dc comics non vogliono discriminare nessuno (anche perchè come quasi sempre,la Marvel è arrivata prima). Ma in fatto di trama come siamo messi? Nulla di speciale. Credo che abbiano fuso un paio di storie a fumetti (difficile dirlo, visto che sono tagliato fuori da anni), ma alla fine si tratta sempre di impedire al cattivo di turno (ovvero Talia Al'Ghul) di dominare il mondo. Di veramente bello non molto, anche se i disegni e le animazioni sono veramente ben fatte. VOTO: 2,5 /5 

MARTYRS

Se il remake di Cabin Fever dello scorso mese vi sembrava inopportuno, aspettate di vedere questo. Un altro caso di "non brutto, non inguardabile, ma perchè esiste?" Martyrs, il film originale del francese Pascal Laugier, è solo del 2008, ed è stato un colpo abbastanza grosso da incassare per l'horror fan. Un film duro, sporco, rozzo e in un certo senso veramente sconvolgente. La trama ruotava intorno a Lucie, una bambina scappata da una stanza delle torture, dalla quale non si è mai realmente ripresa. Infatti dopo aver passato diversi anni in un centro per orfani, dove ha conosciuto l'amica Anna, non è mai riuscita a dormire come si deve, in quanto una specie di "presenza" cerca di farla fuori. E questo era solo l'incipit. Un buon 60% del film si svolge tutto dentro una casa, dove succede quello che succede, che preferisco non svelare per chi non avesse mai visto il film originale (sacrilegio! sappiatelo!). In questo remake, succedono praticamente le stesse cose. L'unica differenza avviene verso metà film, e anche qui preferisco non svelare per quei due o tre che intendono avventurarsi nella visione di questo filmetto. Si, "filmetto" perchè nonostante le protagoniste svolgano bene o male le stesse azioni del film di Laugier, tutta la pellicola è in qualche modo ripulita, asciugata dalla sporcizia dell'originale. Il senso di fastidio, di dolore che si sentiva visionando l'originale, qui è totalmente assente. il che mi riporta a quello che dicevo- non è inguardabile, ma a che serve? VOTO: 2 /5

HOWL

L'inglese Paul Hyet non è proprio un regista, ma bensì uno dei maghi degli effetti speciali, abbastanza giovane (ha iniziato nel 98 con il triste I, Zombie) ma che comunque ha tirato fuori le creature dei due The Descent, più Doomsday e The Cottage. Qui è alle prese con la sua terza regia, e - lo dico con il cuore, non è un brutto film. L'impostazione è quella del film assedio, ma è la location ad essere poco scontata: Ci troviamo su un treno. Che nelle sue poche fermate deve comunque attraversare una foresta, dove ovviamente, una carcassa in mezzo ai binari lo lascerà impantanato come accade tutti i giorni con i nostri di Trenitalia. Per i passeggeri comunque, non è il problema più grande, visto che si fermano proprio in prossimità di qualcosa che cercherà di addentarli... dai, non è un segreto, si capisce dal titolo, si parla di lupi mannari che assediano un treno. Il controllore, vero protagonista, è un pò noioso a dir la verità, rimane più impresso qualche passeggero, come la ragazzina appiccicata al telefonino, o la coppia di anziani. Brava come sempre Shauna McDonald (la protagonista di The Descent), e gradevole il cameo nel ruolo del capotreno, di Sean Pertwee (Doomsday, Dog Soldiers, e ora Alfred Pennyworth sulla serie tv "Gotham"). Ovviamente buoni gli effetti speciali, anche se non aggiungono nulla di nuovo su quanto detto al mito dei licantropi. In conclusione, una visione consigliata sicuramente se vi piace il sottogenere, ma nient'altro. Di sicuro se vi spostate in treno di sera un pensierino vi tornerà in mente. VOTO: 3 /5

KRAMPUS

Questo addirittura doveva uscire al cinema, ma come al solito, sembra sparito. La regia è di Micheal Dougherty, sceneggiatore di Superman Returns, ma anche scrittore e regista dell'ottimo Trick 'r Treat. E visto come ha trattato la festività di Halloween, ci aspettavamo molto da questo Krampus, che ovviamente è ambientato a Natale. E l'inizio è qualcosa di sublime: Centri commerciali, Black Friday, una musica rilassante copre l'audio delle immagini tutt'altro che natalizie che si muovono in slow motion, con la gente che letteralmente si massacra nei negozi per fare gli acquisti. Poi il film introduce i personaggi, con una famiglia riunita per le feste, dove nessuno in realtà sembra felice, ma subito dopo subisce una battuta d'arresto. L'orrore tarda ad arrivare, e il film ci mette un bel pò per ingranare e far capire la sua natura allo spettatore. Non è proprio un horror di quelli splatter, e nemmeno di quelli che vogliono togliere il sonno, ma al contrario, come Trick 'R Treat vuole far ragionare un pò lo spettatore, con una creatura che si vede pochissimo, il Krampus del titolo, ma che porta un messaggio importantissimo, anche se è lo stesso che sentiamo dappertutto sotto Natale. Se Babbo Natale premia i buoni, il Krampus punisce i cattivi. (insomma li ammazza). Abbastanza fiabesco in certi punti, un pizzico di slasher in altri, un pò commedia... non si capisce bene il registro da attuare, e il mix non funziona alla grande come il precedente lavoro del regista. Ma in fondo, chissene frega, ce ne fossero di film così...Ah, e mi raccomando, occhio che nel 2015 ne sono usciti altri due di Krampus, ed entrambi ho sentito dire che sono abbastanza bruttini. VOTO: 3 /5

TWIXT

Francis Ford Coppola, è un pò che non si fa vedere. Regista di Capolavori come Apocalypse Now, Bram Stoker's Dracula e Il Padrino, sembra che oggi preferisca campare con le sue piantagioni di arance sparse per l'italia. (esatto.)
Eppure, appena ha messo da parte un piccolo gruzzoletto, ha tirato fuori stò film, in totale indipendenza. La storia, sembra uscita dalla penna di Stephen King. Abbiamo uno scrittore (Val Kilmer, ingrassato orribilmente) con qualche problema di matrimonio, "fuggito" in un certo senso verso uno paesello stile Twin Peaks, con la particolarità di una torre con sette orologi, tutti con orari diversi. Ovviamente ci deve scrivere il suo nuovo libro. Altri fatti interverranno nella vicenda, come uno sceriffo impiccione, e sopratutto diverse sequenze oniriche, dove una ragazzina mette in guardia il nostro scrittore da tutta la cittadina, e in particolare verso un omicidio parzialmente irrisolto. Cosa dire, il film sprizza scarsità di soldi da tutte le parti. Le sequenze in sogno, brutalmente ricolorizzate con after effects o simili, fanno quasi tenerezza, ma sono comunque interessanti, anche se non proprio d'impatto come penso avrebbe voluto il buon Coppola. Kilmer è bravo, ma la piccola Elle Fanning (sorella di Dakota) ruba la scena, con quel suo vestitino bianco, e il suo apparecchio per i denti...peccato che compaia pochissimo. Ci sono momenti quasi divertenti, come la scena dove Kilmer, davanti al suo Mac deve buttare giù qualche riga, in compagnia dell'alcool - come tutti gli scrittori, o i battibecchi con la moglie tramite webcam. Quando poi spunta il fantasma di Edgar Allan Poe, si toccano vette di delirio, ma vi assicuro che in qualche modo, tutto ha un senso. C'è una voglia del regista di dire ancora qualcosa, ma non capisco come mai abbia scelto una storia come questa, visto che non ci sono poi tutti i mezzi per raccontarla come si deve. Oltretutto ricorda parecchio Twin Peaks, per davvero. Mescolato con Edgar Allan Poe, e una spruzzatina di Vampire-Story. VOTO: 2,5 /5 

VICTOR FRANKENSTEIN

Accidenti l'astio che ho letto verso questo film. Prima uno speciale sul Tg1, poi i titoli nelle testate più famose, su quanto abbia fatto schifo al botteghino. E come accade nel più delle volte, quando sono convinto che stò per vedere una schifezza, finisco col divertirmi. Sarà che mi piace andare contro i pareri degli altri, ma stò Victor Frankenstein non è la merda che tutti hanno raccontato. E' vero ha molti problemi, e poteva sicuramente osare di più, ma addirittura orrendo? Suvvia! Si apre con Daniel Radcliffe in versione gobbo, sottomesso dal padrone di un circo, finchè non conosce Victor Frankenstein (James McAvoy) che lo prende sotto la sua ala, gli dona un nome, cosa che non aveva mai avuto, gli "spurga" la gobba, e decide di estendere il suo intelletto...per il suo tornaconto ovviamente. L'ex-gobbo ovviamente diventa Igor, solo che qui è intelligente quanto Victor, se non di più. Insieme, come saprete decidono di creare la vita in laboratorio, usando pezzi di cadavere. Del libro di Mary Shelley c'è molto poco, qui ci sono solo sprazzi di avventura quà e là (la scena iniziale fa molto Sherlock Holmes con Downey Jr), molta CG, e non proprio di buon livello a dirla tutta, come nella prima creazione, ovvero una scimmia-terminator impazzita. Ma più che sugli esperimenti, il film è incentrato sulle due star protagoniste, ovviamente bravissime (Radcliffe un pelo superiore, a parer mio). La creatura vera e propria arriva negli ultimi quindici minuti, un vero e proprio contentino - nulla di speciale, ma comunque interessante. Non siate come il pubblico americano, dategli un occhio, e visto mai che facciano un sequel, magari come quelli con Peter Cushing? VOTO: 3 /5 

50 SBAVATURE DI NERO

La parodia è morta da anni. E da quanto non c'è più Leslie Nielsen, è definitivamente sepolta. Non c'è verso di cambiare questo fatto, a meno che Mel Brooks o i fratelli Zucker non vengano clonati. E questo 50 Sbavature di Nero, spoof di 50 Sfumature di Grigio ne è l'ennesima conferma. Adesso, io non odio Wayans, anzi mi piace pure, l'ho trovato anche bravo su Requiem for a dream, divertente sui primi scary movie, e testardo sul primo G.i.Joe, per mettere su quei muscoli. Ora, però basta. Dopo i due Ghost Movie, arriva questa parodia di un film che già non aveva nulla da dire da solo. Ci si limita a prendere le varie scene e a rivoltarle per cercare di tirare fuori una risata. E' un compito difficile, e ogni volta che ci provano, và comunque preso atto. Però ci sono persone che sanno far ridere e VOGLIONO far ridere, e altre che cavalcano il successo del momento per fare soldi facili, senza che abbiano realmente una grande idea. Indovinate a che categoria appartiene questo? Per me è bocciato. VOTO: 1,5 /5

LA PREDA PERFETTA

Liam Neeson è stavolta un detective privato, ex-poliziotto ubriacone, e si ritrova alle prese con un cliente non proprio "pulito", nel senso che è un trafficante ormai ritirato da tempo. Ma quando c'è di mezzo una bambina rapita, il cuore del nostro irlandese preferito si scongela un pochino, si sà. Cosa dire di questo film, se non che il fulcro è sicuramente l'indagine e non l'azione. La narrazione è lenta, molto lenta, eppure vogliamo vedere come va a finire, merito di Neeson, ma anche di qualche comprimario, come il ragazzo di colore con il quale instaura un rapporto d'amicizia - paterno, che in qualche modo affascina più della ricerca del rapitore. E parliamo di quest'ultimo, che ovviamente non svelerò, ma diciamo solo che non è fuori come un balcone come il John Doe di Seven. Mostrare un dito tagliato, o far capire che ha una psiche malata, non serve a nulla se poi deve finire in quel modo. Ma è anche vero che contrariamente di quanto vediamo al cinema, nella vita reale può anche finire così. VOTO: 3 /5

PROFESSIONE ASSASSINO

Jason Statham è Arthur Bishop, di professione assassino, proprio come nel titolo. Un killer preciso alla Hitman, per fare il paragone con i videogiochi, ma con tutte le sue regole alla Leon di Luc Besson. Dopo aver accoppato tramite un inganno l'amico Donald Sutherland, decide di prendere come allievo il figlio Steve (Ben Foster). Tutto procede liscio finchè -e qui mi fermo. Un thriller più che godibile, remake di The Mechanic - Professione assassino con Charles Bronson, che punta ovviamente sul rapporto maestro-allievo, oltre che su qualche scena d'azione ben impostata. Alla regia Simon West (Con Air, I Mercenari 2, Tomb Raider), che non regala nessun picco, limitandosi ad eseguire il compito senza lodi particolari. E' godibile, ma è anche vero che anni fa, proprio Besson aveva detto le stesse cose molto meglio con Leon. VOTO: 2,5 /5

E anche per questo mese è tutto!

2 commenti:

  1. Questo mese ho visto solo Crimson Peak dei film da te segnalati... e anche se sono da sempre un fan di Del Toro questa sua ultima opera mi ha deluso. L'ho trovata molto manieristica e un po' noiosa...

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    1. ha cercato di rifare un genere che difficilmente si vede oggi (un altro esempio è stato The Woman in Black). Io se da una parte continuo ad ammirarlo per il suo modo di fare cinema, dall'altra mi fa incazzare parecchio. Scegliesse un progetto alla volta senza annunciarne cinquanta.

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