martedì 1 dicembre 2015

|Che accidenti ho visto ultimamente?| Pixels, As The God Will, A Christmas Horror Story, Run All Night, AntMan, Spy, Cop Car

E anche Novembre è finito. Da oggi manca ufficialmente un mese alla fine dell'anno, e mentre tutti iniziano a sentire lo spirito natalizio, massacrandosi l'un l'altro nel black friday -per fare un esempio- io me ne frego e continuo a scrivere post sui vari filmacci visionati nell'arco del mese.

PIXELS

Uno che proprio non ce la fa più è Adam Sandler. E Pixels è secondo me un monumentale fallimento. Sandler era stato abbastanza intelligente a giocare con il fattore nostalgia degli anni '80 nel sequel di un Weekend da bamboccioni, ma con Pixels ha voluto spremerlo fino al midollo. Peccato che ha lasciato fuori tutto il resto. Si comincia con una gara di videogiochi presentata da Dan Aykroyd, che fa molto The Wizard (Il Piccolo grande mago dei videogames), con i due protagonisti che saranno in rivalità per tutto il film. Poi si passa allo stacco al presente con Kevin James presidente degli Stati Uniti che tranquillamente cazzeggia nel bar con l'amico Adam Sandler. Come se Obama girasse senza scorta in un centro commerciale chiacchierando con il tabaccaio. E poi arrivano gli alieni, che vogliono conquistare il mondo attaccandoci con i personaggi dei videogiochi. Il problema di Pixels è che è un film fondamentalmente stupido. Perchè quando arrivi a chiederti come mai i militari non chiudono le strade sapendo il giorno, l'ora e il posto dove attaccheranno gli alieni, vuol dire che il tuo cervello è acceso, e pertanto il film non sta facendo il suo dovere, ovvero di spegnerlo e coccolarti con una sana cazzata. E il cervello non si spegne perchè non riesci a farti piacere i personaggi, perchè sai dal primissimo momento che Sandler si metterà con la ragazza, sai subito che nessuno muore, e se su Indipendece Day Bill Pullman Presidente sembra un idiota quando pilota un aereo in prima linea contro gli alieni, aspettate di vedere Kevin James che manovra le gru. Non sono nemmeno riusciti a scegliere un paio di canzoni diverse per il climax finale. No, viene messa due volte di fila "We will rock you" dei Queen. E sono pure riusciti a usare malissimo Peter Dinklage. Bravi. VOTO: 1,5 /5 

AS THE GOD WILL

Il buon Takashi Miike ci regala un altra perla di follia. In una scuola gli studenti si ritrovano in un gioco folle e crudele. Sembra che qualcosa sia arrivato dal cielo, li abbia rapiti e li costringa a morire in terribili sottogiochi. Il primo, con il quale si apre il film, non è altro che il celebre "uno,due,tre,stella!" peccato che ai poveretti che si muovono, gli esplode la testa. E non vi tolgo il gusto di svelarvi gli altri. All'inizio, ovviamente è tutto piuttosto confuso, come in molti film giapponesi, ma poi tutto diventa piuttosto chiaro. E' il classico gioco al massacro tra i giovani, come in Battle Royale, dove i ragazzi devono conoscersi, esporsi e uscire dal guscio, perchè curiosamente solo quando la morte è nei pressi, si riesce ad assaporare la vita. I personaggi sono quanto di più classico nei film giappo- le femmine sono tutte innamorate, mentre tra i ragazzi c'è quello che è un pezzo di pane e quello che è una carogna. Finale abbastanza spiazzante. VOTO: 3.5 /5

A CHRISTMAS HORROR STORY

L'horror si presta molto bene quando si tratta di mettere al centro della trama una festività. Può essere Halloween, il giorno del ringraziamento, San Valentino, ma che ci volete fare; il Natale è sempre il Natale. E a Christmas Horror Story è uno stranissimo esperimento. La struttura dovrebbe essere quella del film a episodi (ben quattro), apparentemente tutti slegati tra di loro, ma stranamente, questa volta hanno optato per un racconto alternato. Se ogni episodio (di 20 minuti circa) è composto da 4 parti, come presentazione dei personaggi, esposizione al pericolo, svolgimento e conclusione, hanno pensato di separarli e mescolarli in maniera alternata tra di loro. Il risultato non è proprio ottimo, visto che significa sorbirsi la prima metà del film dove vengono presentati tanti, TROPPI personaggi, e ognuno in una situazione diversa, per poi arrivare alla seconda metà (l'ultima mezz'ora) dove finalmente accade qualcosa. E dei quattro episodi,diciamo che due non sono nulla di speciale, uno è appena carino e l'ultimo è ben fatto. Molto velocemente le trame: Nel primo ci sono dei ragazzi intrappolati in un'ospedale abbandonato mentre indagano su un apparente suicidio. Cosa c'entra col Natale? Bhè, il tema è "la Nascita", quindi qualcosina c'azzecca. In un altro una famiglia va a trovare la nonna, ma questa è schiva e piuttosto chiusa. E ovviamente finiranno in una situazione poco piacevole, specie quando il Krampus, lo spirito malvagio del Natale, gli si attacca alle chiappe. Nel terzo abbiamo un altra famiglia che cerca un albero di Natale,ma il piccolo si perde e viene sostituito con un troll, con tutte le conseguenze del caso. E nell'ultimo abbiamo niente di meno che Babbo natale in un mare di guai, quando nella sua fabbrica un epidemia rende i suoi folletti degli zombie assatanati. E tutti gli episodi sono alternati da una cornice presentata niente di meno che da William Shatner, l'ex capitano Kirk di Star Trek. Come dicevo gli episodi non sono nulla di speciale, ma si lasciano guardare tutti, sul gradino più basso, quello del manicomio, su quello più alto, assolutamente la storia di babbo Natale, visto che nel finale assesta un enorme calcio nei genitali più che inaspettato. VOTO: 3 /5  

RUN ALL NIGHT

Liam Neeson continua a rimanere intrappolato nelle sceneggiature-fotocopia del Taken prodotto da Luc Besson. Non importa come, basta che sia un eroe pieno di problemi in famiglia, che sappia tutto su come togliere dal mondo i cattivi, che abbia una pistola e che corra per tutto il film. A chi piace il genere non avrà di che lamentarsi nemmeno con questo Run all Night, dove Neeson è Jimmy, un vecchio killer in pensione che cerca di trovare pace con il figlio Mike (Joel Kinnerman, visto sul remake di Robocop), che però ha visto troppo è si trova nel mirino di un boss locale (Ed Harris). La storia è stravista: quella di chi si trova semplicemente nel posto sbagliato al momento sbagliato, ma è un pretesto per regalare inseguimenti su inseguimenti, e ai fan dell'action movie, questo basta. Cast interessante, che vede rispuntare Ed Harris, ma anche Vincent D'Onofrio, ma ancor più interessante il regista, che a quanto pare si trova benissimo a lavorare con Neeson, visto che sono ben tre film di fila che stanno insieme (gli altri due Unknown e Non-Stop), e pensare che aveva esordito grazie al remake de La maschera di Cera. VOTO: 3 /5

ANT-MAN

Che ormai la Marvel gioca sul sicuro, si sa. Non importa quanto scavino a fondo nel barile, qualunque personaggio apparso su un fumetto di cinquant'anni fa, per quanto idiota, anche se disegnato per sbaglio solo in un paio di vignette, stiate certi che sono in grado di costruirci sopra un film di due ore senza farvi rimpiangere i soldi del biglietto. E visto che sono finiti gli X-men e gli Avengers, tocca buttarsi in eroi più "piccoli",e Ant-man sembra fatto apposta già dal titolo. Nella trama, il VERO Antman, Hank Pym (nei fumetti già membro degli Avengers) è bello che in pensione, ed è interpretato da uno splendido Michael Douglas, a dirla tutta. La tuta da lui costruita, permette di rimpicciolirsi a fino ad un livello molecolare, e si rende conto che è una scoperta troppo pericolosa se cadesse nelle mani sbagliate, così dopo diverse missioni negli anni '60 si è ritirato nella sua bella villa, mentre alla luce del sole, il suo pupillo, Darren Cross, pian piano riesce a costruire una nuova tuta. E' necessario trovare una persona in grado di calarsi nei panni dell'uomo formica, e la scelta (modalità sospensione dell'incredulità: ON) ricade su un piccolo delinquente, Scott Lang (Paul Rudd). Il film è molto godibile nella sua lentezza, è pieno di momenti "easy", quelle piccole frecciatine comiche leggerissime che non danno fastidio a nessuno. Cross è interpretato da Corey Stoll, il protagonista di The Strain, che offre una performance da minimo sindacale, regalandoci un villain che forse è l'unico punto debole del film. Per il resto, può essere considerato come un film di spionaggio, mescolato ad un film per teenager sul tipo di "tesoro mi si sono ristretti i ragazzi". Immancabile cameo di Stan Lee, e un paio di momenti divertententissimi per i marvel fan, come uno scontro nella base degli Avengers. Rimane da sapere come sarebbe stata la sceneggiatura di Edgar Wright. VOTO: 3,5 /5

SPY

Il tipico prodotto che ci si aspetta dall'industria hollywoodiana in fatto di commedie. Spy è un film fatto appositamente per lanciare Melissa McCarthy in attesa di Ghostbusters 3...o quella roba che vogliono spacciare per un terzo Ghostbusters. Allo stesso tempo, si cerca di parodiare il genere spy-movie alla 007, per intenderci, ma senza scadere troppo nella demenzialità. Insomma non aspettatevi di vedere Una pallottola spuntata, ma piuttosto una storia (vista mille volte in realtà) che mescola situazioni divertenti e paradossali unite a veri inseguimenti e scazzotate come in un vero film di genere. La trama ruota intorno a Susan (McCarthy) che lavora dietro a un pc per una società segreta come occhi e orecchie dei veri uomini d'azione, (nel suo caso, guida Jude Law), ma per un evento spiacevole, si trova dall'altra parte del computer, al centro di vere situazioni pericolose, e come potete immaginare, si scade nella prevedibilità più assoluta. Non è inguardabile, però non lascia nulla, a parte quei pochissimi momenti dove Jason Statham ci regala una sua autoparodia che ha dell'incredibile. VOTO: 2 /5

COP CAR

Ci sono due ragazzini a spasso per i campi. Forse hanno marinato la scuola, di sicuro non sono proprio i primi della classe. Mentre vagano fanno a gara di parolacce, parlano di questo, di quest'altro, e poi la vedono. Una macchina della polizia. Aperta. Abbandonata. Come resistere? Salgono, mettono in moto e partono. Quello che non sapevano è che era la macchina dello sceriffo,e che stava per sistemare a modo suo un delinquente, non proprio secondo lo schema della polizia. Adesso mettiamoci pure che un altro tizio è nel portabagagli dell'auto all'insaputa dei ragazzini e che lo sceriffo sia Kevin Bacon, e immaginate che film può essere. In realtà, c'è una costruzione dello scenario fin troppo lenta, il film si scalda dopo la prima metà, e i due ragazzini, nonostante non siano proprio dei bravi ragazzi, non si avvicinano nemmeno al gruppo di Stand by me, o qualunque altro film simile. La regia è di Jon Watts (Clown) e non è malaccio, ma l'unico motivo per vedere il film è la performance sempre professionale di Bacon. Pecca gigantesca: manca il finale. VOTO: 2,5 /5

E siamo giunti alla fine. A Dicembre ci sarà il film evento dell'anno, Star Wars-il Risveglio della Forza. Il MONDO ha già comprato i biglietti uno-ma anche due- mesi prima. Io invece penso che me lo vedrò in assoluta calma almeno tre settimane dopo l'uscita, quando gli invasati della saga si saranno stancati. Alla prossima!

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