giovedì 1 ottobre 2015

|Che accidenti ho visto ultimamente?| L'uomo dai pugni di ferro 2, Ex-Machina, Exeter, Turbo Kid, Due Bro Party Massacre 3, Wyrmwood, The Theater Bizzarre, The Gallows, Fantastic 4, Cooties.

Bentornati al solito appuntamento mensile con le mie mini-recensioni. The Green Inferno, doveva essere tra questi, ma mi ero dilungato così tanto, che ho deciso di dedicargli un post tutto per lui. Per il resto, buona lettura!

L'UOMO DAI PUGNI DI FERRO 2

Il rapper RZA ha amici potenti. Su questo non si discute, come non si mette in dubbio la sua passione verso il cinema d'arti marziali anni '70. Non per nulla era finito a collaborare tra i tanti alla colonna sonora di Kill Bill Volume1 di Tarantino, e da qui forse nasce l'amicizia con Eli Roth. E come ben sappiamo, anche quei due hanno sempre avuto il pallino verso quel sottogenere mitico fatto di violenza, urli di rabbia ed effetti sonori da paura, solo che RZA era andato ben oltre, combinando la sua passione per il cinema di arti marziali con la musica, fondando il Wu-tang clan, collaborando al videogioco playstation (un picchiaduro, ovviamente), e partecipando in piccoli ruoli come attore, in film tipo Ghost Dog fino a GIJoe 2. Ma per il suo primo film da regista, L'uomo dai pugni di ferro, ci ha messo veramente tutto se stesso, firmando la colonna sonora, scrivendolo (con lo zampino di Eli Roth), dirigendolo e contemporaneamente esserne l'attore protagonista. Il risultato fu un pò una delusione al botteghino, ma solo perchè le generazioni di oggi difficilmente rimangono affascinate da quella formula, quando invece il film era almeno divertente. Forse troppo lungo, un pò dispersivo, ma vedere Russel Crowe, Lucy Liu e il wrestler Bautista in mezzo a risse da ristorante cinese era una pacchia! In questo sequel, invece, uscito per il direct to video, è tutto ridotto all'osso. Se la durata stavolta è giusta, si vede chiaramente che ci sono meno soldi, nessuna traccia di grandi star,ad eccezione forse per Cary Hiroyuki Tagawa, già Shang Tsung su Mortal Kombat ed Heiachi su Tekken. Qui la trama è molto più semplice, con un villaggio nella morsa di un tiranno come sempre dedicato al potere, ovviamente sulla pelle dei poveracci. Ci vorrà nuovamente RZA con i suoi pugni di ferro per sistemare le cose, a partire dalla seconda metà del film però. Nonostante i limiti, risulta comunque divertente lo stesso, veloce e condito da buone coreografie. C'è un pezzo nel soundtrack che fa molto Morricone. VOTO: 2,5 /5   


EX-MACHINA

Alex Garland, la penna dietro alcuni film di Danny Boyle come Sunshine o 28 giorni dopo, passa finalmente alla regia. E sceglie la strada (pericolosa) del film fantascientifico-impegnato. Nella trama, Caleb, giovane programmatore, viene sorteggiato per passare una settimana con Nathan, il boss della sua azienda, per testare la sua ultima opera: Ava. Che cos'è Ava? è un intelligenza artificiale nel corpo di una splendida ragazza, e il compito di Caleb sarà quello di chiedergli più cose possibili per scoprire se ha coscienza di sè. Di preoccupante  c'è il fatto che il suo boss,  è sicuramente un genio, ma anche un pò eccentrico, visto il posto dove vive, ovvero una specie di bunker sotterraneo, e fin dall'inizio si capisce che nasconde qualcosa. Senza spoilerarvi nulla, verso la metà del film ci viene suggerito qualcosa riguardo Caleb, ma è solo per mettere lo spettatore verso una falsa strada. Avete presente la scena dell'interrogatorio su Blade Runner? Ecco, Garland ci ha costruito un film intero, usando tre personaggi e delle location chiuse. E' sicuramente un prodotto a basso budget (15 milioni ho letto da qualche parte?) e per quanto riguarda gli effetti speciali, tutti dedicati ai robots, sono fantastici, ma alla fine mi sento come se il film fosse troppo tirato per le lunghe. C'è una virata horror che dura mezzo minuto, e come immaginate avrei preferito che continuasse su quella strada, come se non bastasse, il colpo di scena finale non mi ha entusiasmato troppo. Se l'avessi fatto io, avrei messo la scena di caleb che si fa la barba più in là nel film, e avrei messo su schermo qualche paranoia (fondata o no) alla Richard Matheson... VOTO: 3 /5


EXETER

Il film che non ti aspetti. Un ragazzo sta dando il suo contributo per ristrutturare un riformatorio per bambini con superproblemi, ormai abbandonato ma comunque sotto proprietà della chiesa. Gli amici gli rompono le scatole, che ritengono il posto troppo figo per non farci una festa all'insegna della birra e del sesso, cosi eccoci in una situazione alla Notte dei demoni: Festino per teenager cazzari in un posto lugubre e abbandonato. Ovviamente si scatena lo spettro incazzato, che possiede uno di loro, e bisogna ricorrere ai ripari. Tra le scene cult, i ragazzi che legano l'amico indemoniato e cercano tramite tablet un tutorial su youtube su come fare un esorcismo, con tanto di disegnini che ritraggono le scene dell'Esorcista di Friedkin. Il film ha una bella fotografia, e non disdegna nemmeno lo splatter, come dimostra la scena finale. Ma non mi sono piaciute un paio di cose: la prima è la musica. Un maledetto effetto sonoro martellante ripetuto all'infinito. La seconda, è il colpo di scena finale, che svela l'identità dello spirito incacchiato, un pò troppo incoerente. Tenete conto che ho visto questo film senza sapere nulla, ne un trailer, NULLA. E immaginate la mia sorpresa quando nei titoli di coda, leggo che la regia è di Marcus Nispel, il regista dei remake di Venerdi 13 e Non aprite quella porta. Il film comunque regge bene, anche se poteva dare un pò di più sulla storia, invece che crogiolarsi sul solito canovaggio anni 80, ma visto che da una parte c'è l'aggiornamento con internet e i tablet, e dall'altra una grande voglia di non prendersi sul serio (uno dei protagonisti si accoppa letteralmente da solo!), è inutile cercare di accanirsi. Bisogna andarci con la birra e il pop corn. VOTO: 3 /5


TURBO KID

Che bella sorpresa questo Turbo Kid! Se come me soffrite di nostalgia verso le vecchie, sporche, pellicole anni '80, fidatevi di me e cercatevi questo piccolo film: non ve ne pentirete. Nella trama ci troviamo in un futuro post atomico alla Mad Max, dove l'acqua è il bene più prezioso, e ovviamente il nostro villain di turno (un divertito Michael Ironside) ha costruito un macchina che estrae l'acqua dagli esseri umani. In mezzo a questo la vicenda di Turbo Kid, un ragazzino orfano dei genitori che vive in mezzo a una discarica, dove colleziona i fumetti del suo eroe, Turbo Rider, e fantastica continuamente di vivere avventure mozzafiato proprio come in quelle vignette. l'arrivo di Apple, una ragazza (che in realtà...non si dice), e del badass di turno, gli daranno tutto quello che serve per affrontare il suo viaggio. Bhè, si, trova anche "casualmente" il costume e l'arma del suo eroe in una buca, ma non soffermiamoci su questo, il fatto è che Turbo Kid è un pretesto per rimettere in scena tutto quello che ci piace. Ma proprio tutto, ci sono predoni con maschere da hockey, motoseghe ecc che richiamano i vari slasher anni '80, c'è l'aria da Mad Max, tutti si spostano in biciclette come tutti i ragazzini americani dell'epoca, ci sono robots alla terminator,c'è una mano di ferro alla army of darkness, e sopratutto c'è una vagonata di splatter artigianale che farà applaudire un pò tutti. Impossibile non menzionare anche la colonna sonora, bellissima, bellissima e ancora bellissima. Non è certo un capolavoro, ma se volete un film che rievochi l'atmosfera eighties, non fatevelo scappare. VOTO: 3,5 /5  


DUDE BRO PARTY MASSACRE 3

Incredibile come il trailer di questo film sia riuscito a incularmi così bene. Sembrava la parodia di un film slasher, cosa che in certo senso rappresenta pure...ma non lo "SLASHER" alla Venerdi 13 o Halloween, no. Qui si cerca di prendere in giro quel film di serie Z tipo Slumber Party Massacre o Cheerleader Camp. Film che a loro volta sembravano parodie involontarie, quando volevano solo replicare il successo di Jason ma con la metà del budget e delle idee. Anzi, mi correggo- a volte proprio senza soldi e senza idee. Comunque, non state a cercare il n°1 e il n°2. Non esistono, già dal titolo vuole essere uno scherzone, e se i primi 5 minuti mostrano un riassunto dei precedenti capitoli mancanti, noi saremmo apposto così, volendo ci basterebbe pure... Purtroppo però, ecco che inizia il film vero. Se cercate lo splatter, sarete delusi. Se cercate qualcosa di divertente sarete molto delusi. Se invece volete un film trash, ma di quelli brutti-brutti allora ok, volete farvi del male e basta. C'è un ragazzo sopravvissuto ai primi due film che viene ucciso dalla killer psicopatica di turno. Si, il villain è una donna. Così in questo terzo film, abbiamo il fratello del protagonista che cerca di stringere amicizia con gli amici di suo fratello morto e cercare un pò di giustizia. L'idea migliore sarà quella di fare una festa in uno chalet in mezzo al bosco. Sembra la solita roba, ma non lo è: costruzione dei personaggi pessima, recitazione orribile, regia assente, musiche assenti... in compenso il film sprizza omoseassualità da tutti i pori. Eppure sembrava un operazione nostalgica mica male, pure le bande nere ai lati per ricordare il vecchio formato 4:3 delle Vhs...con tanto di filtro, di falsi spot pubblicitari interrotti, come se fosse una videocassetta registrata...e invece no! Dura quasi due ore, nel quale il personaggio più interessante è un poliziotto che sembra quello di Tom Arnold su Shriek Hai impegni per venerdi 17. A proposito, cacchio ci fa Andrew WK? VOTO: 1 /5


WYRMWOOD

In giro lo descrivono come "Mad Max incontra un film di Romero". E in effetti se siete mossi dalla curiosità dopo un affermazione simile, e vi andate a cercare il trailer, griderete un "Urrà-che figata devo vederlo". Ma le cose non stanno proprio così. C'è una prima parte dove i nostri personaggi partono da una situazione normale per arrivare all'apocalisse zombie. Quindi non siamo dalle parti di un futuro post atomico, no. Siamo in un giorno qualunque dove scoppia l'epidemia. E il giorno dopo è come se fossimo davvero su Mad Max. Delle squadre molto organizzate uccidono gli zombie e rapiscono le persone, le buttano in uno stanzino dove un tizio-scienziato-ballerino in tuta anticontaminazione, tra una playlist e l'altra somministra una porcheria a delle cavie prese non proprio volontariamente dalle case e dalle strade. Dall'altra parte, c'è il nostro eroe, che una volta trovato un gruppo di sopravvissuti, si veste con armature da hockey per battersi con gli zombie e salvare la sorella, casualmente nelle mani dello squadrone che chissà cosa vuole. La butto lì: a una certa la ragazza controlla gli zombie con la mente. Ma se cercate spiegazioni, ahimè sarete fregati. Il finale è apertissimo (sequel?) e nonostante ci siano molte cose buone rimane un senso di insoddisfazione, che non sò nemmeno io da cosa è dovuto. La regia non è male, e maschera benissimo il basso budget, così come la correzione dei colori, e pure il make up è buono. Però manca qualcosa, non sò, forse dovrei rivedermelo. VOTO: 2,5 /5 


THE THEATER BIZZARRE

Fare un film a episodi è un pò come darsi una martellata sui coglioni. Sai già che è difficile tirare fuori una storia decente, pensa che figata tirarne fuori più di una per un film solo. Inoltre sai già che ogni storia avrà un suo costo, e se non hai nemmeno la metà del budget di un film normale, pensa te che gusto dividerlo pure per il numero degli episodi. Però, se sei un dritto, e hai una visione, e le palle per metterla in atto, allora tanto di cappello. Ci sono riusciti tizi come George Romero e Stephen King con i due Creepshow (il terzo non esiste), e Michael Dougherty con Trick Or Treat. Altri sono riusciti almeno a tirar fuori cose divertenti, vedi i vari Abc's of death, la trilogia di VHS o Chillerama. E in mezzo a questi ci butterei questo teatro del bizzaro, dove una ragazza entra per vedere un pupazzo vagamente simile a Udo Kier (o viceversa) che inizia a presentare le storie. La prima è piuttosto figa, con una fulciana Catriona McColl in chiave strega che adesca una coppia di turisti, in quanto è in realtà la madre dei rospi. Molto Lovecraft, per la regia di Richard Stanley (Hardware). La seconda e la terza storia riguardano sempre la crisi di coppia, ma mentre nella seconda non vince nessuno, nella terza ci si diverte di più, non per nulla è diretta da Tom Savini, che si diverte anche ad interpretare un piccolo ruolo. Più particolari sono le ultime tre, che probabilmente puntano più in alto, con una maggiore psiche per i personaggi a sfavore degli effetti speciali, tra incidenti stradali, una vagabonda che si inietta le siringhe negli occhi e una coppia legata dall'amore per il cibo. In conclusione, non è nemmeno troppo bizzarro come vuole far credere il titolo (l'abc della morte cos'è allora?), però è anche vero che i corti di Stanley e Savini sono molto divertenti. Dategli un occhio. VOTO: 2,5 /5


THE GALLOWS

Dal produttore Jason Blum, ecco un altro film costato una sciocchezza, e che sta riscuotendo parecchio successo. Come sia possibile, non ne ho idea. E' un ennesimo POV, quel tipo di regia impossibile che dal 2007 a oggi si sta diffondendo come un cancro nella cinematografia mondiale, partendo dall'horror, ma arrivando a contagiare altri generi come la fantascienza (Chronicle) e la commedia (Project X). Questa volta ci troviamo in un teatro, dove si svolgono le prove per una recita scolastica. Anni fa un ragazzo di nome Charlie ci aveva lasciato le penne, e questa notte qualcun altro deve pagare, perchè guardacaso è l'anniversario del fattaccio, e un gruppetto vuole distruggere il palco per mandare a monte la recita, pertanto irromperà nel teatro di notte, con quella porta sempre aperta, che ovviamente nel momento in cui serve sarà bloccata come nei videogiochi, solo che qui la causa è il fantasmino di Charlie, che si manifesta a momenti come un poltergeist, altre volte apparendo come un boogeyman qualunque, con tanto di cappuccio da boia, come nel costume di scena che doveva avere. The Gallows è un filmetto innocuo, piuttosto sciocco, che grazie a dio conta di 4 personaggi, tutti stupidini,e un atmosfera condizionata come sempre da quella stupida camera a mano. Con una vera regia scommetto che nessuno avrebbe saputo dove mettere le mani. VOTO: 2 /5


FANTASTIC 4

Non ho sentito niente di buono su questo film, ragion per cui mi sono avviato alla visione con il minimo delle aspettative. Ammetto di non esser mai stato un fan dei Fantastici 4, al massimo ho letto qualche storiella degli anni '60 più i primi 4-5 volumi della serie ultimate di Brian Bendis. Erano Ok, ma fin da piccolo seguivo di più altri eroi di carta, tipo Batman. A detta da Wolverine, su qualche team-up, "i fantastici 4 sono una specie di simpsons coi superpoteri". Ed è verissimo. il rapporto tra Susan Storm e Reed Richards, novelli fidanzatini e in futuro marito e moglie, presentano tutte le fasi della coppia, mentre Ben Grimm e Johnny Storm litigano continuamente come due ragazzini, o come farebbero un fratello e una sorella. I due film del 2005-2006 diretti da Tim Story, per quanto odiati dal mondo, riuscivano bene nell'impresa di presentare questi personaggi con le rispettive caratterizzazioni. Non in maniera eccellente, badate, ma nei fumetti avete pagine e pagine da leggere, nei film avete 90 minuti di immagini. Che devono pure muoversi velocemente, che il pubblico di oggi ha una bassissima capacità di concentrazione. Bhè, indovinate un pò, un nuovo reboot, diretto da quel Josh Trank, marchiato a fuoco con l'ottimo Chronicle, già  stroncato prima di nascere. Prima mossa, Johnny storm cambia etnia, e diventa nero. Com'è possibile, è il fratello di Susan Storm, che è bianca e bionda! Spiegazione: è Susan che è stata adottata. Ok, passabile. Reed è preso paro paro dal fumetto di Bendis che ho letto, ed è una cosa che ho apprezzato. Ben Grimm invece lo vediamo pochissimo, sia da normale, che dopo la mutazione. Di sicuro non era un bestione che guardava le spalle a Reed o che giocava Rugby. Poi c'è Von Doom, il Dottor Destino, sul quale preferisco non dire nulla. Il film procede lentamente costruendo dei personaggi che non legano assolutamente tra di loro. Non si danno nemmeno il 5, lo vedete nel trailer! Nella seconda parte, quando arrivano gli effetti speciali, siamo nella norma. La "Cosa" che è diventata Ben Grimm è fottutamente tragica. Non fa una battuta che sia una. Non scherza mai, tanto che quel "è tempo di distruzione" stona tantissimo quando esce dalla sua bocca. Ci stava più un "Vaffanculo." Ed è interpretato dall'ex Billy Elliot. Poi c'è Johnny Storm, interpretato da Michael B. Jordan (prossimamente su Creed) che è una testa calda, si, il solito disobbediente, ma anche il suo personaggio è col freno a mano. Non prende in giro nessuno, niente freddure. Nulla. Poi c'è il rapporto tra Sue e Reed. Anzi, no. Il punto è che NON c'è un rapporto tra Sue e Reed. Non si baciano, non si salvano il culo, niente. I veri fantastici 4 sono una famiglia. Questi sono 4 studenti interrogati alla lavagna dove ognuno cerca di dire quello che ha studiato e fine. Parliamo di Destino? Io non mi ricordo bene il fumetto, ma qui ha il superpotere DI FAR ESPLODERE LE CAZZO DI TESTE. Manco Scanners di Cronemberg. Ci sono rimasto malissimo. Il fatto è che è un film più dark, più serio, ma i F4 non sono così. Vogliamo vedere La Cosa spaccare tutto, vogliamo ironia ed effetti speciali...però quello era il menù dei vecchi film di Tim Story, e il pubblico li ha odiati. Ora ne fanno uno serio, e il pubblico non ha apprezzato lo stesso. Ma se la Fox regalasse stì 4 stronzi alla marvel così li piazzano loro sotto un Joss Whedon della situazione? VOTO: 2,5 /5


COOTIES

Ecco un altro prodotto onesto e divertente che consiglio senza pensarci due volte: Cooties. Una roba scritta da Leigh Whannel (Saw, Insidious) in un momento dove forse voleva imitare Kevin Williamson (Scream, The Faculty). Ci troviamo in una scuola elementare, ed Elijah Wood (Sin City, il Signore degli Anelli) deve presentarsi come insegnante di sostituzione. Presentandosi a scuola, scoprirà che per colpa di alcuni chicken nuggets infetti, i bambini sono in preda ad una infezione tipo 28 giorni dopo. Sarà divertentissimo vedere quei piccoli mocciosi saltare addosso agli insegnanti e farli a pezzi...e viceversa. Nel cast, tra gli insegnanti, oltre a Elijah Wood, ci sono anche Rainn Wilson (Super, La casa dei 1000 corpi) e lo stesso Leigh Whannel. Un film veloce (88 minuti) e divertente, e indubbiamente non privo di difetti, considerando che manca addirittura un vero finale. C'è una sottotrama sul fatto che Clint (Elijah Wood) stà scrivendo un libro a metà tra Lo Squalo e Christine, ovvero su una barca posseduta, ma nonostante lo menziona più volte nel film, tirando fuori infinite gag, alla fine non se ne parla più. Citazione (forse) da Demoni nel momento in cui si avventurano nei condotti di areazione con un piccolo infetto alle loro spalle (ma era successo anche in Quarantena 2). Insomma un prodotto semplice, onesto, fatto apposta per divertirsi quel tanto che basta per poi passare ad altro. VOTO: 3 /5

1 commento:

  1. Trubo Kid davvero carino, su Ex Machina concordo... Cooties lo devo davvero recuperare!

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