Bentornati con il nostro appuntamento mensile nel quale vi parlo degli ultimi film visionati. Ci sono slasher pessimi, sequels, arti marziali, e piccole chicche. Detto questo vi annuncio che ormai l'estate è alle porte, e probabilmente nei prossimi mesi ci sarà un calo di post sul blog,perciò se mi vedere assente,non vuol per forza dire che sono morto.
RADIO KILLER 3
Ovvero Joy Ride 3. Per quei pochi che non conoscono le avventure di Rusty, (da noi "Chiodo Arrugginito") sappiate solo che il primo Radio Killer è stato un piccolo caso nel 2000, che vedeva alla produzione e alla sceneggiatura un poco famoso J.J Abrahms (Star Trek, Super 8) e un altrettanto sconosciuto Paul Walker (Fast and Furious). La trama era di quelle semplici, uscite dagli anni 70: ragazzi in viaggio fanno incazzare il camionista sbagliato, che li prende di mira per i suoi (astuti) giochetti sadici. Subito si pensa a Duel, chiaro. Arrivò un sequel direct-to video, ovviamente inferiore all'originale, nel quale il camionista s'intravede un pò di più, e vengono introdotti elementi torture come in voga in quel periodo. In questo terzo film, Rusty si mostra in piena faccia dalle primissime inquadrature; a interpretarlo è lo stunt Ken Kirzinger (il Jason di Freddy Vs Jason), e la trama, introduce poco o nulla di nuovo, salvo che a farlo incazzare stavolta sono dei meccanici con la loro fuoriserie. Nella prima mezz'ora non è male per niente, con qualche uscita niente male, dall'incipit, all'omaggio verso il film di Pee Wee fino al primo inseguimento. Successivamente però, si mostra fin troppo la regia di Declan O'Brien, uno degli specialisti dei vari direct to video della Fox, come i sequels di Wrong Turn (dal terzo in poi.) Insomma - peggio del primo, meglio del secondo. VOTO: 2,5 / 5
JOURNEY TO THE WEST
L'ultimo lavoro di Stephen Chow, un attore / regista che ho iniziato a seguire personalmente nel 2002 dopo Shaolin Soccer. Era una cazzata, certo, ma era divertente. CJ-7 era più sul drammatico mescolato con la fantascienza, e con Kung Fusion, voleva riappropriarsi del kung-fu movie. Ma con questo Journey to the West - Conquering the Demon, si ritorna alle basi della mitologia giapponese, fatta di viaggi, inganni, sentimenti e ovviamente demoni. Per la precisione vediamo il lavoro di un acchiappademoni, buono di cuore, ma piuttosto scarso nelle abilità. Dopo aver diviso la sua strada con una ragazza, ed aver affrontato demoni sempre più potenti, arriverà a confrontarsi addirittura con il potente Re-Scimmia, adirato dalla prigionia fatta da Budda. Il film mescola comicità ed effetti speciali, praticamente come in tutte le opere di Chow. Se siete suoi fan troverete in quest'ultimo film un oggetto unico e piacevole, ma nel caso contrario potrebbe sembrarvi strano e basta. VOTO: 4 / 5
ZOMBIE HUNTER
Accidenti se è bruttino. Ve ne parlerò in maniera molto personale. Gli autori sono sicuramente dei mestieranti a livello amatoriale. Effetti speciali pessimi, sceneggiatura colma di buchi e recitata pure peggio. Eppure, è più o meno quello che avrei voluto fare io in uno dei miei progetti amatoriali. Un mondo devastato, dove pochi personaggi "badass" combattono zombie, mostri e abomini vari. Questi per essere amatoriali hanno comunque un budget che gli ha consentito un auto alla Mad Max con i controcosiddetti, mostri (orribili) in computer grafica, e persino un Danny Trejo, che non si sà bene nei suoi 5 minuti totali se sia stato pagato con uno shampoo o con un buono al Burger King. Il film è tremendo sotto tutti gli aspetti, però una visione il filmaker indipendente gliela dovrebbe dare, se non altro per spronarlo a fare di meglio. VOTO: 1 / 5
CANNIBAL DINER
Se Zombie Hunter è un brutto film, questo Cannibal Diner è inguardabile. L'ho visto tutto, fino in fondo, ma è incredibile, come dopo i primi 20 minuti volevo toglierlo. Si parte con un momento in POV, con delle lesbiche che (forse) vengono uccise da non si sà cosa. Poi i titoli di testa, con una ragazza sotto la doccia, in un montaggio alternato con altre due ragazze che la stanno raggiungendo in auto. Ovviamente si finirà in una situazione da slasher, con le ragazze perse per i boschi in compagnia di killers non troppo ben identificati che vogliono usarle per lo spezzatino nella serata. La cosa che colpisce in questo film fin da subito è come tutto sia impresentabile per un film del 2014. Si, anche se è un no-budget tedesco. I colori sono mal bilanciati, la luminosità è stravolta, i suoni provengono da file gratuiti presi da internet, e la musica è una sola,che viene prontalmente eseguita OGNI CAZZO DI VOLTA anche nei momenti non necessari. Ed è una musichetta pimpante, che però ci sorbiamo mentre la ragazza sullo schermo si arrampica, cerca porte, si guarda intorno....ah gli omicidi son pure fuoricampo. La cosa che viene da chiedersi più volte è chissa come sarebbe stato se il film fosse stato un Porno, dove magari il cast (tutte donne) veniva stuprato da quei 2-3 cannibali (maschi). Anzi probabilmente spero sia andata così, salvo poi per togliere le parti zozze e lasciare un film di merda per i poveracci attirati dalla locandina. Si spiegherebbe anche la durata, un ora e venti che sembrano il doppio. VOTO: 0 / 5
MADISON COUNTY
Altro slasherino di poche pretese. Due coppie più un fratello si avventurano nel paesello in cerca dello scrittore di un libro, ovviamente un libro horror-slasher, e sorpresa-sorpresa provano tutta l'ispirazione letta su carta sulla loro pelle. Il villain, è il tizio con la maschera da porco che vedete in foto, e si mostra dopo 50 minuti,sugli 80 proposti. La prima parte è eccessivamente lenta, ma solo perchè i protagonisti non sono interessanti. Non me ne frega niente se il fratello della mia ragazza vuole picchiarmi, tanto è uno slasher, sò che moriremo tutti. Il villain, mi ci soffermo un pò - non è la prima volta che vedo un look simile, mi viene in mente Motel Hell, ma lì almeno aveva un arnese pauroso come la motosega. Qui stò tizio è magro come un chiodo, probabilmente malnutrito, che minaccia può essere? Nel finale non si conclude nulla, tutto visto e stravisto, solo peggio del solito. VOTO: 1 / 5
THE LOST BOYS 2 -The Tribe
Sequel del bel film di Joel Schoumacher del 1987, che oggi ormai nessuno si ricorderà più (il primo che pensa ad un remake avrà un girone nell'inferno tutto per lui). Lì conoscevamo la banda di vampiri punk, capitanati da Kiefer Sutherland, e della lotta per Michael e suo fratello per ritrovare l'umanità perduta. Questo sequel ci presenta nuovi personaggi, precisamente un'altra banda di vampiri, stavolta surfisti, e di come contagino la sorella del nostro dimenticabilissimo protagonista. Di carino c'è che ci si rivolge a Ed Frog, uno dei personaggi minori del film di Schoumacher, interpretato allora da Corey Feldman (Gremlins, I Goonies), e che qui ritorna nei suoi panni, con tanto di bandana rossa e voce roca. Però seriamente, il film cerca troppo di ricalcare l'originale, propone le stesse situazioni, quasi come un remake in un certo senso, ma senza la regia di Schoumacher e dei buoni attori. Da segnalare solo un cameo per Tom Savini all'inizio del film, che fà pure lui una pessima figura. Peccato. VOTO: 1,5 / 5
THE LOST BOYS 3 -The Thirst
E visto che mi ero fatto il secondo, perchè non finire di recuperare tutta la trilogia. Fin'ora l'ultimo capitolo dei Lost Boys (speriamo continuino), che devo ammettere mi ha divertito abbastanza. Non tanto la regia di P.J. Pesce (Dal Tramonto all'alba 3), ma anche l'idea di raccontare qualcos'altro, concentrandosi sulla figura dei fratelli Frog, e in particolare su Corey Feldman, (con una parrucca inguardabile) che deve rivendersi i suoi fumetti preferiti per pagare il posteggio per il camper (ma il numero 14 di Batman non si tocca!), alla suo abbandono della caccia ai vampiri, fino al telefonato ritorno, ma stavolta con katane, armi all'aglio / acqua santa e lampade agli ultravioletti. C'è un pò di tutto, una maggiore cura sugli effetti speciali che, anzi per essere un low-budget non sono affatto male, e una certa coerenza con i precedenti film. (nel primo Vampiri Punk, nel secondo Surfisti, qui Dj-unz-unz). Per capire il finale tocca per forza ricordarsi una frase del secondo film. Se vi piace la saga,aggiungete pure mezzo punto. VOTO: 2,5 / 5
WOULD YOU RATHER
Originale non lo è, eppure si lascia guardare che è un piacere. C'è una ragazza che ha bisogno di soldi per un operazione al fratello. Allora il grande Jeffrey Combs (Re-Animator) si offre di dare tutto l'aiuto che chiede, ma in cambio dovrà partecipare ad un gioco. Non direi altro, e aggiungerei di evitare di cercarsi in giro il trailer, che rivela pure troppo. Piccola parte per Sasha Grey, più stronza che mai e, NO, non è nuda, per tutti i maiali che se lo chiedevano. Il finale è telefonatissimo, non è nemmeno troppo violento, eppure mi ha lasciato soddisfatto. Piacevole. VOTO: 3 / 5
AMERICAN MARY
Fa piacere vedere che Katherine Isabelle (Freddy vs Jason ,la trilogia di Ginger Snaps / Licantropia) è ancora un bel vedere. In questo film, attenzione - scritto e diretto da due donne - la vediamo inizialmente nei panni di una giovane come tante, che và all'università per studiare e diventare una chirurga, ma quando non riesce ad arrivare a fine mese con le spese non sà dove sbattere la testa. Si propone prima come ballerina strip-dancer,ma prima di spogliarsi, il gestore preferisce sfruttare le sue doti di studiosa di chirurgia. Da questi primi 10 minuti gli eventi cambieranno totalmente. Prima con la visita di un'amante del bisturi e poi con l'abuso sessuale dei professori verso Mary. E allora fanculo i libri, fanculo la scuola, io mi apro il mio bel studio illegale dove posso sfornare mostri mentre cerco pure vendetta. Che sia una specie di autobiografia? Scherzi a parte, Katetherine Isabelle non è solo un bel paio di chiappe, ma sà pure recitare (se vuole). VOTO: 3 / 5
BEREAVEMENT
Alexandra Daddario (vista su Non Aprite quella Porta 3D) dopo aver perso i genitori, torna nel paesello di campagna nella casa dello zio Michael Bihen (Terminator, Planet Terror) e dalla cuginetta assillante. Il suo hobby dello jogging, gli farà trovare un amico, ma la metterà anche in contatto con un pericoloso psicopatico, che in una trama parallela, lo vediamo rapire giovani ragazze per poi sacrificarle (e la parola giusta?) a una voce nella testa che ha soltanto lui. Di disturbante c'è il fatto che questo psicopatico tiene con sè anche un bambino, e sarà proprio lui il cardine degli eventi. Un film da vedere, perchè no... certo non tutto è spiegato, ma alla fine non è tempo perso. VOTO: 3 / 5
THE LOVED ONES
Ragazzo outsider amante del metal ha appena affrontato una tragedia: ha perso il papà, forse per colpa sua, in un incidente automobilistico. Sei mesi dopo è la sera del ballo di fine anno scolastico, e declinare un invito potrà recargli un mucchio di problemi. Non tutto funziona in questo "The Loved Ones", a partire da come abbiano fatto a sapere dove trovare il protagonista per rapirlo, fino alla sottotrama completamente inutile della coppia impossibile (grassoccio e timido lui, darkettona - gothica fighetta lei) che và tranquillamente al ballo, fà sesso e torna a casa. La parte che interessa a noi alla fine, è più che soddisfacente, i villain sono sufficientemente weird, e completamente pazzi. Bella anche la svolta nel finale. VOTO : 3 / 5
I DECLARE WAR
Interessantissimo film, che gioca molto sul tema. Protagonisti due gruppi di bambini che giocano nel bosco a farsi la guerra. Le regole sono semplicissime - una volta colpiti si conta fino a 10 per rialzarsi, a meno che non si esca dal gioco, e questo diventa possibile solo grazie alle granate, ovvero gavettoni pieni di vernice rossa. E tutto un gioco, si. Ma è incredibile a quanto questi ragazzini lo prendono sul serio. Giocano con dei pezzi di legno, ma nella loro immaginazione sono armi vere. E non si capisce se è immaginazione nemmeno quando si arriva alle torture, agli insulti... una cosa sola è certa: la guerra non serve a niente, e i motivi per cui "si fà la guerra" sono sempre i più stupidi, e si potrebbe raggiungere sicuramente un risultato migliore semplicemente parlando. E con la guerra si perdono pure gli amici, in tutti i sensi. VOTO: 3 / 5
ESCAPE FROM TOMORROW
Bòh...voglio essere sincero, non sò che pensare, non sò come recensirlo. Una famiglia (padre-madre-bimbo-bimba) và in vacanza a Disneyland Paris. Lui è stato licenziato, lo ha appreso da pochissimo, ma non vuole rovinare la vacanza a moglie e figli. Mettiamoci che il suo matrimonio è in una fase calante, e proprio non riesce a staccarsi con gli occhi dal culetto delle ragazzine francesi. Aggiungiamoci anche una milfona che vuole sicuramente sfruttare la situazione e farselo in tutte le salse e avremo già un film con una trama sentimentale ad incastro più che buono da per sè. Ma non basta, il regista Randy Moore, ci aggiunge momenti psichedelici, intrighi tra le società senza nome ma che tutti conosciamo, un robot, una strega e pure due fatine. Che storia è? Se qualcuno me lo spiega potrei capirlo meglio, ma dell'idea che mi son fatto, e che questo regista non aveva un accidenti da fare. Leggo da internet che l'ha girato tutto con una Canon Reflex, quasi interamenente dentro Disneyland ma senza permessi, tutto a scrocco, dando indicazioni via cellullare e facendo finta di fare foto. Io sono dell'idea che in questo modo ci puoi girare una scena...thò una sequenza...Ma costruirci un film di un ora e mezza senza dare spiegazioni affidandomi ciecamente a tirare giù nomi tipo Lynch non è una scusa. VOTO: 2 / 5
CONFESSIONS
Una chicca, che sicuramente ci mostra un altra faccia dei bambini. Confessions è un film cattivo. La figlia di una maestra muore, e lei giustamente vuole vendetta, anche se sembra che i due killers siano proprio due studenti minorenni, e pertanto tutelati dalla legge. Fino a quanto è possibile spingersi? Ma sopratutto, come diceva Lucio Fulci, "Sono i bambini i mostri o sono i mostri i bambini?", ottimo film, forse con un esagerazione di flashback e flash forward,ma al diavolo, mi ha conquistato lo stesso. VOTO: 4 / 5
THE RAID 2
La prima cosa che ho provato mentre mi avventuravo alla visione di The Raid 2 è la paura. Si, perchè 2 ore e 30 minuti per un film con attori indonesiani, se permettete, mi aspetto un sacco di mazzate, ma anche dei risvolti psicologici, e viste le facce da pesce lesso dei protagonisti, la visione può diventare una potenziale incazzatura. Non è andata così. The Raid due si compone di una mezz'oretta ci chiacchiere, forse 45 minuti e tutto il resto è azione. Ma è alternato cosi bene che nemmeno di accorgi. La regia di Gareth Evans è simile alla precedente, con inquadrature ricercate, attraverso finestre o spazi ristretti, o ancora dall'alto o a scorrimento, come in un picchiaduro anni 80. Nonostante come trama siamo davvero nel solito clichè dell'agente sotto copertura visto in centinaia di film, è inutile negarlo, le mazzate ci sono, si sentono e sono molto più presenti del primo film. Iko Uwais mentre nel film precedente mostra un pò d'emozione, qui si atteggia da duro alla Tony Jaa, perennemente con la stessa faccia. Grazie a dio, l'azione è rivolta anche a personaggi secondari, come un trio di pazzi (il tizio con la mazza da baseball, la ragazza con i due martelli e il boss di fine livello), e il "Wild Dog" del primo film,che qui interpreta uno che si chiama "Pra' Koso". Già immagino le risate in un eventuale doppiaggio italiano. Detto questo, forse, apprezzo di più il capitolo precedente, che aveva una costruzione molto più claustrofobica, ma rimane comunque un film ottimo...anche se diciamolo,da vedere solo per le scene action. VOTO: 4 / 5
DARK TOUCH
Carrie era diretto da Brian De Palma, e in effetti è un piccolo cult. Carrie 2 e il remake sono diretti da due donne, e nonostante dovessero avere un affinità maggiore con la storia da affrontare (la metafora della crescita, del ciclo, e quel tocco di potenza telecinetica che tutti vorremmo avere), si sono dimostrate due mezza cagate. Okay non proprio brutte, ma realizzate non "per rimanere" come quello di De Palma. Questo Dark Touch porta sempre la firma di una donna, e vede come protagonista una bimba che vede morire i suoi genitori in una casa infestata. nei primi 20 minuti cade il dubbio, non è un fantasmino con le palle girate che muoveva i mobili, è la bambina stessa, che una volta appreso il suo potere,ovviamente comincerà a farsi i cavoli suoi. Inconcludente, però. VOTO: 1,5 / 5
Come ogni mese, questo è quanto, da qui passo a voi la parola!
Ne avete visto qualcuno? Cosa ne pensate? Concordate?
Ho visto solo the raid 2 , madison county e dark touch , gli altri li recupererò. The raid 2 è , almeno per quanto riguarda i miei gusti personali , migliore del primo capitolo , azione ben fatta e trama convincente e il tempo trascorre velocissimo nel vederlo , non è per niente pesante. Madison county , perdona il paragone , fa sembrare smiley un capolavoro (che non mi è dispiaciuto ma so che molti lo odiano) , poteva avere elementi interessanti per essere uno slasher e invece non sono stati per niente sfruttati e poi è pure un pochetto noioso. Dark Touch invece l'ho trovato inutile , non ti lascia proprio un bel niente dopo la visione e sì , è vero che è inconcludente , peccato , di sicuro se dovessimo parlare sempre di sto filone direi che carrie (2014) è 100 volte superiore a questo dark touch ;)
RispondiEliminaThe Raid 2 è molto bello, certo. Del primo però mi piace il fatto che quei poveracci sono costantemente in pericolo. E' semplicemente un atmosfera diversa. Smiley non me lo ricordo per niente, pensa quanto mi è rimasto impresso...ma è probabile che Madison County faccia la stessa fine...per Dark Touch,la pensi come me...prova Patrick, originale o remake...non sarà Carrie,ma è meglio di Dark Touch XD
EliminaPatrick l'ho già visto e certo che è proprio un bel film e non me l'aspettavo dal momento che non ne avevo mai sentito parlare ;)
EliminaIo devo cercare il sequel (italiano,mi sembra...) "Patrick vive ancora"...
EliminaConcordo sui voti per Zombie Hunter (adoro gli zombie ma questo è pessimo), American Mary e Would You Rather. Cercherò I Declare War perché mi ha incuriosito!
RispondiEliminaI declare War è sicuramente un film particolare...non sò dirti se ti piacerà o no, comunque credo che una visione se la meriti a prescindere.
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