martedì 1 agosto 2017

|Che Accidenti Ho Visto Ultimamente?| Yakuza Apocalypse, Late Phases, xXx 3, Cottage Country, Spiderman Homecoming, American Ultra, Ghost in the Shell, Poveri ma Ricchi

Luglio mi ha distrutto. Vuoi per il Riminicomix, di cui non parlerò nemmeno che tanto ormai è sempre uguale. Vuoi per la stagiata con la macchina, tra revisione e gomme nuove, ma sopratutto - inutile girarci- la morte di George Romero. Sono passate tre settimane e ancora non passa. Ho speso almeno 10 giorni a rivedermi i suoi -pochi- film, e ho passato in memoria ogni singolo frame del momento in cui me lo sono trovato davanti. Incredibile come una persona che non hai mai visto possa averti dato così tanto attraverso i suoi film. Correre per le scale a scuola avendo in testa la musichetta di Simonetti per Zombi, ridere in faccia a chi ti diceva allora che Resident Evil era una roba grossa e ridere ancor più forte a chi ti dice oggi la stessa cosa su Walking Dead. E bestemmiare, perchè no, sul fatto che in italia parecchi non hanno idea di chi cazzo era. Seriamente, al Tg1 sulla parte del cinema hanno intervistato la youtuber Violetta Rock per il Giffoni film Festival. Il massimo l'abbiamo avuto nell'edizione serale, con un trafiletto a scorrimento durante gli altri servizi. Che schifo.
E solo la settimana prima Paolo Villaggio, ricordiamoci. Non riesco più a vedere su Fantozzi il ritorno le scene dove stà in paradiso senza che mi scendano le lacrime. Stà morendo tutta la mia infanzia, e i nuovi mi fanno schifo.
Piccolo sfogo a parte- Più o meno puntuale come ogni mese, qui di seguito le solite mini-recensioni, nulla di eclatante, ma qualche consiglio prezioso, c'è. 

YAKUZA APOCALYPSE

Miike è tornato. E il suo cinema non risparmia, come sempre. Lo ami o lo odi, è stupido o geniale, è pazzo o è un genio. E Yakuza Apocalypse è la conferma di un regista che con il passare degli anni, ha trovato il suo posto presso il weird movie, quel tipo di film non adatto per un pubblico mainstream, ma solo per una ristretta schiera di adepti psicopatici. E se avete visto Visitor Q o Ichi the Killer non potete non darmi ragione. Certo Miike Takashi con oltre 200 film dietro alle spalle ha diretto praticamente di tutto, da film per bambini alle serie tv, e tra queste ci sono sicuramente diverse porcate, ma fortunatamente questo Yakuza Apocalypse, è esattamente quello che il fan di Miike vuole. La trama vede la caduta di un boss della Yakuza, che prima di morire, svela il suo segreto al suo successore - era un vampiro, e ora che tocca a lui...bhè, immaginate che succede. Immaginatevi un pò di sangue, qualche tocco di ironia, e un sacco di arti marziali (c'è pure il Wild Dog di The Raid). E la parte bizzarra dov'è? Aspettate l'ultimo atto di film, non voglio rovinarvi la sorpresa. Da noi è giunto grazie alla Midnight Factory, in un bel disco con un making of di un ora. (Che a me si blocca). VOTO: 3.5 /5 



NIGHT OF THE WOLF - LATE PHASES

Validissimo horror che riesce a rendere interessante un sottogenere abusato come quello dei licantropi. Il merito, come spesso accade, risiede nella semplicità:  Un luogo non troppo vasto (è quasi tutto ambientato in un quartiere privato), una manciata di personaggi, un protagonista con un handicap (è un non vedente), e una minaccia feroce ed imprevista come un lupo mannaro. Il primo attacco arriva dopo mezz'ora, gli effetti sono tutti pratici, niente maledetta computer graphic. Con una vicina stecchita, il cane guida deceduto per averlo difeso, un figlio troppo preso dalla moglie per ascoltarlo e con delle autorità inutili come al solito, starà a lui rimettere le cose a posto. Poi certo, come accidenti fa un cieco a sparare con un fucile e prenderci pure, io non lo sò, però è anche vero che a una certa rimani preso dalla visione. Certo, la parte centrale abbastanza è piatta, visto che la trama si concentra sul mistero dell'identità del killer, ma fortunatamente il film si scatena nel finale con un assedio mica male. Molti, forse un pò presi dall'entusiasmo lo hanno paragonato ai veri capolavori del genere come l'Ululato. Ma secondo me è un paragone un pò troppo azzardato. Certi momenti mi ricordava un pò Unico indizio la luna piena, ma in verità lo accosterei a Dog Soldiers, che anche quice n'è di coraggio con un piccolo budget. E pure la trasformazione non è male per niente, a cura del mitico Robert Kurtzman. VOTO: 3.5 /5 

xXx 3 - THE RETURN OF XANDER CAGE

A più di 10 anni di distanza, Vin Diesel ritorna nei panni di Xander Cage, l'eroico agente segreto tripla X, appassionato di sport estremi - che questa volta, viene costretto moralmente a ritornare all'azione dopo la morte di Samuel L. Jackson nei titoli di testa. Sembra infatti che qualcuno abbia un dispositivo in grado di far schiantare i satelliti nei punti desiderati. La gang a cui dare la caccia ha come leader niente meno che Donnie Yen, e i fan di Ip Man sanno benissimo cosa significa. Ma non solo, c'è persino il Tony Jaa di Ong Bak. Insomma, vedi la locandina con Vin Diesel contro questi due, e giustamente di immagini un sacco di arti marziali e scazzottate ignoranti. E invece no. Colpa di una sceneggiatura bruttina, con poca voglia di esibizioni simili (eppure che accidenti li avete scritturati a fare dei tizi così!), in compenso ci sono sequenze "estreme" con moto d'acqua, sci nei boschi, e una lotta a gravità zero, ma tutte rovinate da effetti speciali non proprio all'altezza. Piccola sorpresina in fatto di comparse per i fan della trilogia, ma alla fine non c'è quasi nulla che rimane di Xxx 3, solo un occasione sprecata. VOTO: 2.5 /5 


COTTAGE COUNTRY

Tyler Labine con Tucker & Dale vs Evil si è fatto qualche fan. E giustamente anche, perchè quel film è parecchio divertente. Però se andiamo a scavare qualche anno prima, scopriamo che nel 2013 aveva già giocato la carta del demenziale con la spruzzatina d'horror. E che possiamo dire di questo Cottage Country? Che la trama aveva i presupposti giusti, con Labine che arriva nel cottage dei genitori vicino al lago insieme alla fidanzata Malin Ackerman, (la spettro di seta di Watchman, vista anche su The Final Girls) e scopre però che c'è pure l'idiota di suo fratello con la rispettiva ragazza. Eppure si era messo daccordo che quel fine settimana toccava a lui. E adesso chi vuole condividere per l'intero weekend quel drogato nullafacente? Nessuno, ecco perchè dopo una lite...ci scappa il morto. Il resto del film è tutta la solita fiera dei clichè su come nascondere il cadavere, trovare la scusa giusta con gli amici, con i genitori, la polizia, ma sopratutto mettersi d'accordo con la compagna. Ma l'interrogativo più grande di questo film è come accidenti fa un uomo come Labine ad avere una ragazza come la Ackerman? Comunque sia le risate sono quasi a zero, e del film rimane pochissimo, solo un finale amaro come la vita. VOTO: 2 /5 


SPIDERMAN HOMECOMING

Non avrei puntato un euro sullo Spiderman di Tom Holland. Quei pochi minuti sul terzo Capitan America (Civil War) erano divertenti, ma era veramente impossibile dire se avrebbe retto due ore di film tutte per lui. Un minimo di fiducia ce l'avevo verso il regista, John Watts, autore del bel "Clown" prodotto da Eli Roth e Cop Car. Quindi si, dopo Scott Derrikson ecco un altro regista horror passato alla Marvel. La paura inizia a passare quando al cinema nel logo Marvel c'è il tema di Spiderman, quello anni '60, pompato al massimo da Michael Giacchino. E allora eccoci quà - con Michael Keaton, che si passa la lingua sulle labbra ogni volta che può, domandandosi come ha fatto da Batman ad arrivare a Birdman fino a questo. Certo, che tutto inizi con le conseguenze dei disastri dei precedenti film è un ottimo modo per la continuità di questo meraviglioso Marvel Cinematic Universe, e sarà proprio per la tecnologia aliena, che Keaton avrà la possibilità di farsi un pò di giustizia privata. E il nostro? Ecco, ovviamente il Peter Parker di Holland è quello moderno, giovanissimo, pieno di energie, e non poteva essere altrimenti per arrufianarsi i giovani di oggi, ma ricorda molto più il Miles Morales dell'ultimate Spiderman di Brian Bendis che quello classico che conosciamo bene. Persino l'amico inseparabile è stato portato di peso dalle pagine di quella serie. Gli effetti speciali sono ottimi (ILM di Lucas), le musiche cool (si sono i Ramones!), e allora cosa manca? Manca lo spiderman con cui siamo cresciuti, quello che ha subito una perdita e che ha paura del mondo intero. Manca il Peter insicuro, sbeffeggiato a scuola dai bulli, allontanato dalle ragazze, sempre senza soldi. Ma gli eroi di oggi possono avere debolezze simili? No! Quindi il Parker di Tom Holland è pieno di vita e non vede l'ora di mettersi alla prova, al costo di combinare casini. Non ha problemi con le ragazze, non c'è il bullo che gli infila la testa nel cesso. E questo è il motivo del perchè a molti non è piaciuto. Ma la mia domanda a questi ultimi è: Davvero volete vedere per la nona volta consecutiva lo stesso film? Non vi sono bastati i 3 con Nicholas Hammond, i 3 di Tobey Maguire e i 2 di Andrew Garfield? Non ne avete le palle piene del povero Parker che deve portare le foto a J. Johna Jameson, mentre dà buca per la centesima volta a Mary Jane o Gwen Stacy? Però è questo il prezzo da pagare per ogni volta che si cambia qualcosa: Nuovi fan arrivano mentre altri escono. Oh, io mi sono divertito, e non vedo l'ora di rivedermelo a casa. E poi volete mettere Micheal Keaton che vola al chiaro di luna citando il suo Batman? Ecco, infatti. VOTO: 4 /5

AMERICAN ULTRA

E niente, mi sembrava una stupidata dal trailer. Sarà che Jesse Eisenberg non è proprio nelle mie corde, così come non lo è Kristen Stewart (anche se è diventata parecchio carina), ma l'idea del commesso sfigato strafatto di crack che in realtà è una macchina per uccidere per conto del governo con la memoria azzerata, poteva essere divertente. E il fatto che c'era la manina di Max Landis (figlio di John), poteva essere una buona spinta per la visone. E quindi mi son buttato. E niente è tutto come sembra, c'è la metafora della macchina inchiodata all'albero, che ovviamente non è messa lì a caso, ce Walter Goggins, una faccia da cinema come poche, abbastanza sprecata in verità. Un paio di scene action con la faccia da tonno di Eisneberg che non lasciano nulla al nostro immaginario. Seriamente non sono coreografiche, non lasciano a bocca a aperta. Anche perchè tra Matrix, le mazzate di Jason Statham, e le mille acrobazie dei pazzi orientali, cosa volete vedere da questo mingherlino? Sparasse come Clive Owen su Shoot'em up, allora si. E invece no, manca la musica, manca l'adrenalina, mancano le battute. Non è un film inguardabile, per carità, la bruttezza è tutt'altro, ma per essere un film action d'intrattenimento, preferisco rivedermi na cafonata anni '80. Sarà per un altra volta. VOTO: 2.5 /5

GHOST IN THE SHELL

La riduzione cinematografica del manga di Masamune Shirow ci ha messo anni per arrivare, e molti l'hanno bollato come un film "vuoto". E in effetti il film tiene incollati più per le immagini che per le altre cose. Tecnicamente, a livello di storia e sceneggiatura, non hanno fatto altro che prendere i pezzi più famosi dell'anime, e riproposti su cellulloide. Il reparto delle musiche ripropone (poco) i famosi cori dell'anime, mentre quello degli effetti speciali fa fottutamente paura. Gli effetti dei robot NON sono tutta CG, e hanno una cura maniacale nei dettagli. Stessa cosa per la città, riproposta con i suoi colori psichedelici. Per quanto riguarda gli attori, Scarlet Johasson è bellissima, è stupenda, ma recita col pilota automatico, fa l'automa perchè gli chiedono di farlo, tanto ha già dimostrato che sa recitare. Michael Pitt poteva avere più spazio, o comunque potevano scrivergli qualche scena più cool, che magari divagasse un pò dal materiale originale, giusto per rischiare qualcosa e far incazzare qualcuno. Semplicemente perfetto invece il mitico Takeshi Kitano, che sembra abbia recitato in mezzo agli attori non conoscendo una sola parola di inglese. Io lo consiglierei sia agli amanti dell'anime, che tanto bello o brutto che sia lo compreranno sicuramente, sia a qualche amante della fantascienza. VOTO: 3 /5 

POVERI MA RICCHI

Possibile che sono riuscito a sorridere in una commedia italiana moderna? Ebbene si. L'ultimo film con Cristian De Sica ed Enrico Brignano, c'è riuscito. La storia (non nuovissima) della famiglia Tucci, residenti in un paesino di campagnia in Lazio, sono poveri in canna, ma la fortuna è dietro l'angolo. Dopo aver vinto alla lotteria 100mila euro infatti, decidono di partire per Milano e godersi i soldi, vivendo di rendita. Ovviamente sarà materiale per la solita morale che i soldi non fanno la felicità e bla bla bla, eppure le scenette si guardano, Anna Mazzamauro è sempre divertentissima con la sua sfacciataggine, e anche tutto il resto della famiglia si difende, a parte giustamente i giovanissimi, ma proprio perchè tali (e in effetti hanno anche meno spazio rispetto agli altri). Uno sguardo al mondo dei ricchi, visto dalla parte dei poveri. Ma con gli occhi di Cristian De Sica. VOTO: 3 /5. 

E ora possiamo continuare a scioglierci piano piano come il poliziotto di Jason va all'inferno. Non sò voi ma qua sono più di 40°.

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