mercoledì 28 febbraio 2018

|Che accidenti ho visto ultimamente?| The Shape Of The Water, The Ritual, Pelle, The Cloverfield Paradox, Veronica, 12 Feet Deep, Batman : Gotham by Gaslight, Day of the Dead Bloodline, Mom and Dad, Tragedy Girls

Febbraio è quasi finito, e ha lasciato tutti bloccati in casa con la neve. Tutti, tranne me, che ogni mattina rotolo elegantemente sul ghiaccio per arrivare a lavoro come Val Kilmer su Willow - se va bene, o a pelle di leone come Fantozzi se va male. E sono l'unico, perchè la città è vuota, ci sono solo i bambini che giocano a lanciarsi le palle di neve o fiondarsi con gli slittini, mentre voi postate in continuazione le vostre foto di Frozen, Shining e qualunque cosa con la neve. Invidia? Un pochino. Anche perchè avevo fatto da poco le gomme della macchina e credo di essermi preso una bella inculata. Comunque sia, nulla mi impedisce di mollare sentenze sui film visti in questi giorni, pertanto andiamo a cominciare: 

THE SHAPE OF THE WATER

Che birbantello Guillermo Del Toro. Metto subito le mani avanti e dico che The Shape of Water è un bel film. Fotografia, recitazione, tutto è su ottimi livelli, anche se in realtà è tutto "nella norma" visto come ci ha abituato il regista messicano. Sul serio, si vede lontano un miglio che è il regista di un Hellboy o un Mimic, un Pacific Rim che sia. Detto questo, andiamo al punto: Capolavoro come dicono tutti? La trama vede protagonista Elisa, un'inserviente delle pulizie di un enorme laboratorio, che si innamora di una creatura anfibia, e pur di di salvarla dalla morte imminente cercherà in tutti i modi di farla evadere. Bonus emozionale: Elisa è muta. Dicevo che Del Toro è un birbantello, e mi domandavo se The Shape of Water è veramente un capolavoro, senza tirare in ballo gli Oscar / Golden globe che tanto non ci credo più. La trama è quanto di più classico possiamo immaginare. E' La bella e la bestia, è Edward Mani di Forbice, è il sequel del Mostro della Laguna. E' tutto un dejavù. La creatura è ovviamente Doug Jones, attore feticcio del regista, ma è anche impossibile non pensare al personaggio di Abe Sapiens su Hellboy 2. Costume molto simile, stesse pose. Poi si, sostanzialmente è un remake de La vendetta del Mostro, con tutti i pro e nessun contro. C'è il concetto del diverso, c'è l'amore, c'è la creatura incompresa che ferisce ma vuole fare solo del bene (intanto un gatto di meno), impossibile a non pensare a Johnny Depp/Edward e al suo rapporto con Winona Ryder. Però Del Toro non è Burton, e qui ci infila anche il sesso. Ma non solo, anche una bella sequenza di ballo onirica in bianco e nero, che sinceramente mi ha preso alla sprovvista. Poi ovviamente c'è il villain, Michael Shannon, anche lui ultraprofessional ma che nulla aggiunge e nulla toglie da molti altri ruoli. E poi c'è tutto quello che serve per avere il pacchetto completo: uno scienziato buono, la famiglia americana anni '50. la coprotagonista di colore che finalmente reagisce al marito (woman power), la fotografia virata in verde come il colore dell'acqua, riferimenti alla bibbia, a Dio, e tutto quello che serve. Ottimo. Però, davvero, Capolavoro? Forse è così. Però non cascatemi dalle nuvole come se nessuno avesse mai visto uno dei titoli elencati. VOTO: 4 /5

sabato 10 febbraio 2018

|Recensione| Hellraiser - Judgement (Perchè è facile giudicare)

Hellraiser è una tappa obbligatoria per ogni appassionato di film horror che si rispetti. Vedere il primo film di Clive Barker è simile ad avere un incubo molto fantasioso, di cui il giorno dopo ti ricordi tutto e vuoi raccontarlo a qualcuno. Nulla da spartire con i seguiti.
Come sappiamo infatti, il quarto capitolo della saga è un vero spartiacque: separa un certo tipo di film, quelli realizzati per la distribuzione cinematografica da quelli invece che saranno diretti al mercato del videonoleggio. Se vogliamo, a partire dal capitolo numero 9,"Revelations", abbiamo un ulteriore separazione, ovvero una nuova generazione di sequel SENZA l'attore icona della saga, Doug Bradley, l'uomo che è stato sotto il make up di Pinhead per 21 anni. Adesso, a partire da questo Febbraio 2018, la saga si aggiunge di un nuovo capitolo: Hellraiser Judgement.



C'è da dire che ormai in italia hanno rinunciato a distribuire questa roba già dal 2008, infatti non hanno mai raggiunto i nostri scaffali i capitoli Hellworld, Revelations, e persino Deader era arrivato solo sulla tv via cavo per sparire miracolosamente come un ombra alla luce del sole.
Questi film ovviamente, non sono capolavori - e qualcuno non è nemmeno sufficiente, e la colpa è sempre per le stesse cose: budget irrisori di cui si realizzano anche 2 capitoli alla volta (come il caso di Rick Bota con Deader ed Hellworld), location poverissime (spesso in Romania o Bulgaria), cast di attori emergenti, che ovviamente dicono "SI" solo per dire "Ho recitato in un film di Hellraiser", come probabilmente ha fatto Henry Cavill, oggi nuovo Superman, ma 10 anni fa impalato come uno stronzo da un cenobita, e così via.

mercoledì 7 febbraio 2018

|Recensione| Victor Crowley

Victor Crowley è tornato. 
Ovviamente di sorpresa, come un colpo di mannaia alle spalle seguito da qualche calcio ben piazzato mentre siamo a terra, un pò come è abituato il suo alter-ego, Kane Hodder.
Il film è il quarto capitolo della saga inaugurata da Adam Green nel 2007, che possiamo tranquillamente sbandierare come "la saga slasher della nostra generazione".



Nel giro di 4 film infatti, Victor Crowley ha creato una nuova stirpe di fan. per la felicità di Kane Hodder, che nelle convention ha scoperto che viene adorato tanto per il "suo" Jason quanto per Crowley.
E pensare che il buon Hodder era a metà tra la furia omicida e un infarto, quando al telefono gli dissero che avevano già assegnato il ruolo a qualcun altro per Freddy vs Jason. Adam Green, vero HorrorNerd che a 15 anni si era fatto accompagnare dai genitori per 2 ore di macchina verso una convention dove NON è riuscito ad incontrare il suo idolo (Hodder), non voleva nessun altro per il suo vero film d'esordio. Come tutti i filmaker indipendenti, veniva da una dozzina di corti e clip, e quando finalmente le cose andarono per il verso giusto e il film si sbloccò, tutti erano più che contenti: Hodder aveva un nuovo Boogeyman per le mani, e non come nel caso di Jason, che già era passato attraverso 6 attori diversi, questa volta aveva la possibilità di crearlo da zero, di dargli una personalità, di modellarlo come credeva, insomma -di farlo suo. E quando vedete il primissimo omicidio con Crowley finalmente in bella mostra davanti alla telecamera più o meno a metà del primo Hatchet, quella è tutta l'essenza di Hodder. Tutto l'odio per non essere in Freddy vs Jason, tutta la rabbia per aver quasi perso la possibilità di fare un film slasher da protagonista. E a farne le spese sono due poveracci, lui spaccato in due con un accetta e lei con la testa staccata a mani nude facendo leva sulla mascella inferiore. Per inciso: Niente maledetta computer graphic.